ASCOLI - Arriva il giorno decisivo per l’Arengo in chiave di candidatura a diventare capitale italiana della cultura 2024: entro domani sarà presentato ufficialmente il dossier a sostegno delle aspirazioni della città, dell’Amministrazione comunale e dei comitati (quello di esperti e quello di sostegno) e dei Comuni limitrofi che hanno sposato la causa. L’obiettivo, ora, è quello di consegnare al Ministero per i beni culturali un progetto che possa consentire, innanzitutto, il passaggio della prima fase di selezione, per arrivare, quindi, alle audizioni.
Il dossier
Anche se, come ribadito più volte dal sindaco Fioravanti, indipendentemente dal risultato, l’obiettivo sarà concretizzare comunque tante delle iniziative previste, a sostegno della candidatura, per il prossimo triennio. Il dossier per Ascoli capitale italiana della cultura 2024 è pronto. E adesso finirà sul tavolo del Miur per poi arrivare all’esame della preposta commissione. Ma vediamo, da questo punto in avanti, quale sarà il percorso per arrivare a giocarsi le chance per ottenere il prestigioso riconoscimento (che prevede anche un finanziamento di un milione di euro). Innanzitutto, dopo le prime riunioni del comitato tecnico, tra febbraio e marzo 2021, il sindaco Fioravanti ha presentato formalmente la candidatura ascolana nello scorso mese di luglio, con un po’ di anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 20 del mese. Poi il percorso è andato avanti con il lavoro per la predisposizione del dossier, mentre nel frattempo è stato anche aperto il percorso per costituire il comitato di sostegno “Ascoli 2024” e anche per incaricare la società che aveva già lavorato per il progetto vincente di Parma per gestire tutta la parte dedicata all’immagine della candidatura e alla comunicazione.
Le città candidate
Si tratta di Ala (Trento), Asolo (Treviso), Burgio (Agrigento), Capistrano (Vibo Valentia), Chioggia (Venezia), Cittadella (Padova), Conversano (Bari), Diamante (Cosenza), Gioia dei Marsi (L’Aquila), Grosseto, La Maddalena (Sassari), Mesagne (Brindisi), Pesaro, Pordenone, Saluzzo (Cuneo), Sestri Levante (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni montani Amiata Grossetana (Grosseto), Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca), Vicenza, Vinci (Firenze). Dopo Parma, capitale nel 2020 e prorogata per il 2021, capitale della cultura 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia. A chi toccherà per il 2024? La concorrenza è agguerrita e, tra l’altro, c’è anche una sorta di derby marchigiano (Ascoli e Pesaro) all’interno del gruppo delle aspiranti. Adesso tutte le città candidate dovranno presentare il proprio dossier che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione composta da sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali.