Covid, la Cina fa gli ordini alla Pfizer: nello stabilimento di Ascoli servono altre 150 assunzioni

Arriva una maxi commessa dalla Cina: Pfizer, ecco altre 150 assunzioni
Arriva una maxi commessa dalla Cina: Pfizer, ecco altre 150 assunzioni
di Mario Paci
4 Minuti di Lettura
Martedì 10 Gennaio 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 07:31

ASCOLI- Nell’era della globalizzazione una notizia a migliaia di chilometri di distanza può avere ripercussioni anche sul futuro di centinaia di ascolani. Nonostante un lockdown terribile durato due anni, la Cina è di nuovo nel tunnel della pandemia. La popolazione cinese contagiata dal virus è decisamente inferiore rispetto al resto del mondo e quindi le persone soggette al contagio sono percentualmente di più ma ciò che non sta funzionando sono i vaccini autoctoni che non sono affatto paragonabili per efficacia a quelli oggi somministrati in Europa e Stati Uniti, ovvero i vaccini a mRNA. 

 

 


I vaccini


Quello utilizzato in Cina, infatti, appartiene alla categoria dei vaccini a virus inattivato.

Si tratta dunque di un prodotto in cui è presente Sars-Cov-2 nella sua forma integrale (quella isolata in origine a fine 2019) ma incapace di replicarsi e dare luogo a malattia. Secondo un recente studio realizzato ad Honk Kong, l’efficacia della vaccinazione con il vaccino in due dosi si attesta intorno al 60%. Lo stesso studio, confrontando i vaccini a mRNA, ha concluso che negli over 60 le probabilità di andare incontro allo sviluppo di malattia grave e alla morte è tre volte superiore con il vaccino fatto in casa rispetto a due dosi di Pfizer. Il vaccino cinese dunque funziona ma è meno efficace.

Per questo motivo il governo cinese sta correndo ai ripari e avrebbe avviato una trattativa con il colosso Pfizer per circa cinquanta milioni di farmaci antivirali Paxlovid, medicinale che è già stato approvato dall’ente regolatore cinese. Pfizer già aveva stipulato un accordo per esportare Paxlovid in Cina attraverso una società locale per rendere il medicinale più ampiamente disponibile. Ora questa maxi commessa in arrivo ha allertato la multinazionale americana ad aumentare la produzione. 


Il sito ascolano 


E proprio lo stabilimento ascolano di Campolungo è uno dei pochi nel mondo che produce proprio Paxlovid. Secondo alcune stime dovranno essere prodotte nel Piceno circa 15 milioni di pastiglie in un anno. La maggiore produzione equivale a maggiore personale; per questo motivo in questi giorni l’azienda sta richiamando operai ai quali erano scaduti i contratti a termine: circa 150 operai. 


Gli investimenti


Un mese fa la multinazionale ha comunicato ai sindacati che nel 2023 continuerà a investire nello stabilimento ascolano e dopo i 40 milioni spesi nel 2022 metterà sul piatto altri 30 milioni di euro gran parte dei quali verranno impegnati per l’efficientamento energetico con l’installazione di pannelli solari per risparmiare sulla bolletta e rendere ancora più competitivo a livello internazionale il sito. Un investimento che svilupperà un indotto in ottica di un coinvolgimento nei lavori di imprese specializzate del territorio. La scelta di puntare sullo stabilimento ascolano da parte della multinazionale americana è stata ripagata dai risultati brillanti ottenuti nel 2022 che hanno proiettato il sito a livello internazionale per l’innovazione. E d’altronde i dati sull’occupazione in costante crescita lo dimostrano. Nel 2015 i dipendenti erano 563, saliti a 696 nel 2020 e a 847 nel 2022.

E se il trend continuerà ad essere questo non è escluso che possano esserci altre assunzioni, magari ricorrendo a forme contrattuali flessibili. E proprio per riconoscere il lavoro e l’abnegazione dei suoi dipendenti, la multinazionale ha deciso di assegnare duemila euro in più nel cedolino di dicembre a tutto il personale. Una tantum che andrà ad aggiungersi al premio di risultato i cui obiettivi, probabilmente, saranno raggiunti anche quest’anno considerato il fatturato soddisfacente. Tre sono le linee di produzione a Campolungo: i farmaci Pfizer, Viatris e infine il Paxlovid.


Il Covid


L’ultima, azzeccata mossa di Pfizer, è stata quella di puntare su Ascoli per la produzione del Paxlovid, il farmaco antivirale contro il Covid. Purtroppo i dati in crescita delle ultime settimane confermano che il Coronavirus non è stato debellato e al contrario sta tornando a contagiare, seppure in forma meno severa grazie alla somministrazione dei vaccini. Inizialmente nel piano industriale di Pfizer era prevista nel 2023 la produzione di sei milioni di pillole di Paxlovid che ora potrebbe salire a 15 milioni.

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