Covid, nelle Marche circolano solo varianti note: quarta dose a 1 marchigiano su 5

Covid, nelle Marche circolano solo varianti note: quarta dose a 1 marchigiano su 5
Covid, nelle Marche circolano solo varianti note: quarta dose a 1 marchigiano su 5
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 3 Gennaio 2023, 06:00

ANCONA -  Non solo durante le feste sono crollati i tamponi ufficiali, scesi da una media di circa 12mila ai 7.700 della settimana tra Natale e Capodanno, ma con l’atmosfera natalizia è scesa anche la propensione a vaccinarsi contro il Covid, nonostante le mille raccomandazioni a non disertare l’appuntamento con la quarta dose. Nell’ultima settimana sono stati 2.155 i marchigiani che si sono fatti iniettare una dose di siero anti-Covid (per 1.737 si trattava appunto della quarta), molto meno della settimana precedente (3.540 dosi totali, 2.851 le quarte) e ben sotto la metà rispetto all’ultima settimana prenatalizia (12-18 dicembre) quando nelle Marche erano state somministrate in tutto 5.743 dosi, con 4.824 secondi richiami. 


Ciclo completo


In tutto sono 124.617 i marchigiani che hanno completato il ciclo con entrambi i richiami, una percentuale del 21,4% rispetto alla popolazione vaccinabile (sopra i 5 anni) a cui va aggiunta poi una quota (in genere intorno al 5-6%) di temporaneamente protetti per aver contratto l’infezione da meno di 120 giorni. Siamo ancora decisamente sotto la media nazionale, vicina al 30%. 
E se la campagna per la quarta dose - aperta a tutti i soggetti in età vaccinabile - ancora va a rilento, quella per la quinta non è praticamente mai decollata. Dal 21 ottobre scorso, quando la Regione Marche ha aperto le prenotazioni per la dose aggiuntiva del vaccino bivalente anti-Covid a determinate categorie (persone con più di 80 anni di età, ospiti di Rsai e over 60 fragili per altre patologie) le quinte dosi di siero somministrate sono appena 4.388.


Meglio proteggersi aumentando le difese immunitarie, come raccomanda il ministero della Salute specie per gli over 60, in una fase in cui la diffusione del virus Sars-Cov-2 è ancora molto diffusa, nonostante la fase regressiva.

L’ultimo monitoraggio settimanale dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche registrava venerdì scorso 4.255 nuovi positivi, nonostante la netta riduzione dei test diagnostici, con una positività del 55%. Meglio vaccinarsi, dunque, anche se nella nostra regione per il momento non si profilano all’orizzonte nuove varianti.


L’attività di sequenziamento condotta ad Ancona dal Laboratorio di Virologia dell’azienda ospedaliero-universitaria delle Marche rivela al momento solo la presenza di sottovarianti di Omicron già note da tempo. Quella prevalente, al momento, è la BQ.1, la cosiddetta Cerberus con tutte le sue derivate, con una diffusione simile a quella rilevata (64,1%) a livello nazionale dall’ultimo report dell’istituto superiore di Sanità. 


Niente Gryphon


Nessuna traccia di altre mutazioni genetiche del virus, come Gryphon, una ricombinante di Omicron monitorata per la sua immunoevasività e sospettata di aver innescato l’impennata di casi registrata in Cina. «In Italia il virus circola già abbastanza attivamente, nonostante la notevole immunità di gregge, che comunque consente di ridurre il numero di casi gravi - è la valutazione del professor Stefano Menzo, direttore del laboratorio di Virologia -. Non credo che l’epidemia in Cina avrà alcun impatto, a meno che non produca qualche variante molto diversa da quelle attualmente in circolazione, eventualità non esclusa ma nemmeno scontata. Al momento non mi sembra ci siano notizie in tal senso, ma i dati dalla Cina sono molto parziali, quindi dovremo fare attenzione ai dati su chi arriva dalla Cina, negli aeroporti di Roma e Milano, con un’infezione da Sars-Cov-2».
 

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