SENIGALLIA - Un ammanco da 1,2 milioni registrato nel capitolo della Tari per le utenze domestiche lo scorso anno. La precedente Amministrazione aveva dimenticato di fatturare quell’ingente somma che aveva reso felici i contribuenti. «Potrebbe esserci una percezione sbagliata da parte dei cittadini perché lo scorso anno la Tari è stata più bassa ma non come tariffa – spiega Ilaria Bizzarri, assessore al Bilancio –, c’era stato un errore di calcolo. Non era stato fatturato 1,2 milioni che a fine anno, accortisi dell’ammanco, hanno coperto con le maggiori entrate dell’Imu. Tutto ciò ha comportato una rata di conguaglio molto bassa che alcuni addirittura non hanno dovuto pagare ma non perché la tariffa fosse bassa, solo perché i calcoli erano stati fatti male».
Adesso confrontando i bollettini le famiglie li vedranno maggiorati, per via del vizio riscontrato sul bilancio del 2020. La manovra approvata dalla Giunta Olivetti andrà ad incidere in maniera irrisoria. Una famiglia di tre persone che vive in un appartamento di 70 metri quadri pagherà circa 10 euro in più.
In più è stato creato un fondo ristori con 1 milione di euro per le imprese, chiuse a causa della pandemia, e 342mila euro per le famiglie. «Un plauso alla Giunta Olivetti perché finalmente, dopo anni in cui chiedevamo la revisione delle percentuali, – interviene Giacomo Cicconi Massi, segretario di Confartigianato – perché la distribuzione tra utenze domestiche e non era sproporzionata, le imprese sono state ascoltate. Era un impegno preso in campagna elettorale che è stato onorato. Senigallia negli ultimi cinque anni ha avuto tariffe tra le più care d’Italia».