L'imprenditrice non trova operaie. Il ministro Spadafora in tv: «Denunci i furbetti del reddito di cittadinanza»

Senigallia, l'imprenditrice non trova operaie. Il ministro Spadafora in tv: «Denunci i furbetti del reddito di cittadinanza»
Senigallia, l'imprenditrice non trova operaie. Il ministro Spadafora in tv: «Denunci i furbetti del reddito di cittadinanza»
di Sabrina Marinelli
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Sabato 1 Febbraio 2020, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 15:57

SENIGALLIA - Sono passate quasi tre settimane dall’appello di Mihaela Rujoiu, l’imprenditrice che ha denunciato un sistema fatto di furbetti, che preferiscono la disoccupazione e il reddito di cittadinanza al lavoro. Nel frattempo ha trovato quattro delle sedici operaie per la sua impresa di pulizie che cercava ed il suo grido d’allarme ha assunto proporzioni nazionali. Le ha risposto anche il Ministro Vincenzo Spadafora, ospite di Porta a Porta che mercoledì sera ha trattato il suo caso. 



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Ha ribadito la bontà del reddito di cittadinanza, consapevole che vi sia chi se ne approfitta, come lamenta l’imprenditrice di origini romene residente a Senigallia, che invita però a denunciare. «Ci sono 2,5 milioni e mezzo di persone che ricevono questo reddito – spiega il Ministro - molte delle quali ne beneficiano in maniera necessaria. L’imprenditrice è una delle migliori ma sappiamo anche di tantissimi altri casi di imprenditori che cercano di offrire il lavoro anche sottopagato per ore e ore. Qui – aggiunge riferendosi alla senigalliese - abbiamo visto le buste paga, altre volte i cittadini hanno il diritto quasi di rifiutare per vedere riconosciuta la propria dignità. Altre volte chiedono di essere pagati in nero e sono dei malfattori. Abbiamo inserito delle norme stringenti quindi l’imprenditrice lo denunci perché ci sono pene veramente severe». 
Mihaela Rujoiu ha mostrato le copie delle buste paga anche in televisione e grazie alle telecamere nascoste di La 7 ha potuto dimostrare ciò che ha sempre sostenuto in questi giorni. È andata ad attendere la gente fuori dal Centro per l’impiego di via Campo Boario. Nessuno ha accettato il lavoro. Ai microfoni, non sapendo di essere registrati, hanno ammesso di non poter lavorare per non perdere la disoccupazione o il reddito di cittadinanza. «È un percorso che dobbiamo implementare anche con i centri dell’impiego – conclude il Ministro - ma il principio è sacrosanto e va mantenuto». 
Appurato che c’è chi preferisce il sussidio al lavoro, come sosteneva Mihaela Rujoiu, c’è però da tenere conto anche di un altro aspetto. Ci sono persone che l’attaccano dicendo che è lei a trattare male i lavoratori e a pagarli poco. «Tutte menzogne – replica lei – sono molto esigente questo sì ed ho mandato via anche delle lavoratrici. Mi è capitato la scorsa estate ad esempio con una che avevo scoperto fare uso di droga, oppure c’era un’altra che rubava. Mi è capitato poi che alcune se ne siano andate e adesso fanno lo stesso lavoro in nero nei condomini, pagate pure meno, preferendo lavorare solo alcuni mesi per non perdere la disoccupazione». Qualcuno sostiene inoltre sia lei a fare il nero. «Io le buste paga le ho mostrate anche in televisione – aggiunge -. Prima faccio la selezione, perché punto ad un lavoro di qualità, poi dopo la prova faccio il contratto a tempo determinato e infine l’indeterminato. Il mio problema è che ho bisogno di continuità, non di gente che sta tre mesi poi si ferma per prendere la disoccupazione poi ricomincia. Mi vogliono screditare perché sto dicendo le cose come stanno». A questo punto, come suggerisce il Ministro Spadafora, servirebbe uno sforzo in più da parte sua facendo nomi e cognomi per incastrare i furbetti.

Altrimenti tanto rumore per nulla se, denunciato un sistema malato, non si consenta di sradicarlo.

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