SENIGALLIA Prigionieri in casa da settembre nel condominio di via Piave, dove ancora non sono stati riattivati né il riscaldamento né l’ascensore. Entrambi danneggiati dall’alluvione. A distanza di tre mesi il fiume non è stato messo in sicurezza e presenta danni agli argini nella zona della Marazzana. Strade e ponti sono chiusi in attesa di interventi, fatta eccezione per il ponte del Burello, tra Corinaldo e Ostra Vetere, dove la Provincia di Ancona ha avviato i lavori lunedì. Soldi non se ne sono visti e i Comuni, con debiti fuori bilancio, hanno fatto fronte alle spese di somma urgenza sostenute.
Un caso simbolo
In questo scenario di immobilismo e attese estenuanti c’è un caso che, più di tutti, indigna. Nel condominio di via Piave a Senigallia, costituito da residenze private e alloggi popolari, manca ancora il riscaldamento e chi vive ai piani alti fa fatica ad uscire senza ascensore. «I miei genitori vivono al secondo piano – racconta Maura Casagrande Tesei -, sono ottantenni. Mio padre è invalido e allettato, mia madre non esce di casa perché non riesce a fare le scale. Al terzo piano abitano due coniugi anziani costretti a portare la spesa a mano. Mio padre è stato portato due volte al pronto soccorso e i volontari della Croce Rossa l’hanno dovuto trasportare sulle scale. Ci sono anche famiglie con bimbi piccoli costretti a lasciare il passeggino al piano terra».
La rabbia è tanta. «Ho contattato tutti ma ancora – prosegue – non sono iniziati nemmeno i lavori per il ripristino dei riscaldamenti.