Ancona, lo sbarco dei turisti nella città fantasma. Tutto chiuso (o quasi)

Ancona, lo sbarco dei turisti nella città fantasma. Tutto chiuso (o quasi)
Ancona, lo sbarco dei turisti nella città fantasma. Tutto chiuso (o quasi)
di Andrea Maccarone
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Domenica 14 Agosto 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 19:20

ANCONA - Un ponte di Ferragosto da 32mila passeggeri in transito al porto di Ancona, oltre 20mila quelli attesi tra oggi e domani, contando i passeggeri dei traghetti e i crocieristi (circa 6mila, in gran parte stranieri) che oggi sbarcheranno dalla Msc Fantasia e domani dalla Marella Explorer 2. Un banco di prova importante per testare la ricettività nelle giornate clou dell’estate. Eppure la città risponde picche.

Tra oggi e domani, infatti, saranno veramente pochi i pubblici esercizi che rimarranno aperti lungo le vie del centro. I turisti che si avventureranno nel cuore della città potrebbero impattare in una visione da day-after.

La gran parte dei ristoranti e dei bar esporranno il cartello chiuso per ferie. 


La vocazione


Le attività aperte si conteranno sulle dita di una mano. Ma non si era detto tanto sulla vocazione turistica di Ancona, che andrebbe recuperata se non costruita da zero? Verba volant, a quanto pare. Perché alla prova del nove la realtà dei fatti è tutt’altra. «Ma non conviene stare aperti a ferragosto - afferma Giordano Andreatini, titolare della trattoria Clarice - in passato quando lo facevo me ne stavo con le mani in mano perché non c’era nessuno». Però i tempi sono cambiati. E sono gli stessi operatori ad ammettere che quest’estate si sta lavorando molto con i turisti. «Confermo - ribatte Corrado Bilò, titolare della trattoria La Moretta - mai successo di avere così tanto movimento come in questi giorni». E allora? Sembra quasi un autosabotaggio. «In realtà proprio perché stiamo lavorando molto, siamo stremati - puntualizza Bilò - e i nostri dipendenti necessitano di un paio di giorni di riposo». Riflessione condivisa anche da Simone Boari, titolare di Rosa Food: «Noi siamo una delle attività con più giorni di apertura durante l’anno - afferma l’imprenditore - i nostri ragazzi meritano di riposarsi un po’, perché facciamo sette giorni su sette. Così il 14 e 15 agosto saremo chiusi». La lista dei locali che hanno fatto la medesima scelta è lunga: Donegal, Amarcord (la vecchia gestione aveva già programmato le ferie dal 13 al 23 agosto), il Bugigattolo, La Cantineta, Alla Tazza d’Oro, Bar Torino, l’Osteria del Pozzo. Idem nelle zone limitrofe: Sot’aj Archi, Sepofà, Trattoria Ulderico. 


Le poche eccezioni


Chi, invece, ha deciso di rispondere presente alla chiamata ferragostana è uno sparuto gruppo di esercenti, tra cui: il Caffè Giuliani, il Liberty American bar, la Bitta e Manganelli al porto e i pub di piazza del Papa tranne il 31.12. Un po’ poco, onestamente, se non altro per restituire un biglietto da visita che mostri una città aperta e accogliente. 


Sicuramente gli operatori avranno fatto i loro conti e, una volta tirate le somme, avranno visto che il gioco non valeva la candela. «Per noi è controproducente restare aperti a ferragosto - specifica Roberto Lausdei, titolare del Donegal pub - la tendenza generale è di riversarsi nelle località di mare. Non c’è motivo per stare in giro la sera ad Ancona». Dunque la gran parte degli operatori ne farebbe una questione di convenienza, che pare avere un peso nettamente maggiore rispetto al garantire un servizio ai turisti in città. E fuori dalla ristorazione saranno solo le grandi catene a tenere le porte aperte. «Fino al 18 agosto saremo in ferie - annuncia Giorgio Pavani, titolare della boutique d’abbigliamento Layline - perché a ferragosto gli anconetani sono tutti al mare». Essere, o non essere una città turistica. Questo è il dilemma.

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