Porto, maxi live a rischio. I promoter si sfilano: «È troppo tardi per i big»

L’arena grandi eventi ostaggio della burocrazia, è corsa contro il tempo Zero proposte artistiche. Cipolla, Best Eventi: «Sarà per l’anno prossimo»

Porto, maxi live a rischio. I promoter si sfilano: «È troppo tardi per i big»
Porto, maxi live a rischio. I promoter si sfilano: «È troppo tardi per i big»
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Aprile 2024, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 06:57

ANCONA Aprile ai saluti. Maggio è domani. Tempi strettissimi per l’allestimento dell’arena grandi eventi al porto, alla banchina 1. I promoter di concerti si sfilano. «Troppo tardi per fare proposte» ammette Andrea Cipolla, titolare di Best Eventi che ha già fissato per l’anno prossimo al Del Conero il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari. «Sono queste le tempistiche per programmare i concerti da grandi numeri» specifica. Un silenzio assordante attorno al festival Spilla dell’agenzia dorica Comcerto, oggi assorbita da Live Nation (colosso del settore a livello internazionale). Il festival potrebbe fermarsi per la prima volta in 16 anni. Dopo aver portato ad Ancona big del calibro di Mumford and Sons, The Lumnineers, Richard Ashcroft e tantissimi altri, starebbe per cedere il passo. Il problema è unicamente legato ai forti ritardi dovuti alla burocrazia per la realizzazione dell’arena.

Il piano

«L’idea è ottima, non c’è dubbio - commenta Cipolla -.

In stile Arena del Mare al porto di Genova. Ad Ancona serve una soluzione del genere ed è ammirevole lo sforzo di questa amministrazione comunale per dare al capoluogo una location estiva di grande impatto e fascino». Progetto promosso nelle intenzioni, ma bocciato nei fatti. «Se fosse questa la linea anche per l’anno prossimo, allora nessun problema. Farò sicuramente delle proposte, ma è importante che mi diano garanzie sulla struttura che andranno a montare. Altrimenti è meglio che la portiamo noi» sottolinea il promoter. Dettagli che, ad oggi, sono ancora al vaglio dei tecnici. Per il momento si sa soltanto che il periodo dovrà essere luglio e con una formula flessibile e modulare. Contemplerà tre possibilità di capienza: da 1.900 posti in piedi e 440 seduti oppure 2.340 in piedi; la seconda da 2.000 posti seduti; la terza da 5.000 in piedi, di cui 2.500 seduti. Artisti che possano riempire - a pagamento -anche la formula dalla capienza minore (1.900 in piedi) sono comunque nomi di rilievo. E quel range di proposte hanno, ormai, il calendario estivo chiuso. Peggio ancora per gli artisti stranieri: tour europei programmati con mesi di anticipo e blindati. Non contemplabili gli eventi gratuiti, nessun promoter regalerebbe un maxi concerto senza ritorno economico. Dovrebbe organizzarlo il Comune. Ipotesi da escludere.

Le alternative

Così l’amministrazione comunale corre ai ripari. Per non lasciare completamente vuota la maxi arena, l’intenzione è di trasferirci i concerti serali dell’UlisseFest e gli eventi di Popsophia. Scelta ardita, considerato che Popsophia ha una capacità attrattiva di 3-400 persone a spettacolo. L’effetto che susciterebbe nell’arena al porto sarebbe impietoso: tipo formichine in autostrada. Facile che vengano innestati al porto anche alcuni spettacoli di rassegne storiche, quelle che - ad esempio - hanno partecipato alla manifestazione di interesse per l’erogazione di contributi dall’assessorato alla Cultura. Orfani della Mole Vanvitelliana, potrebbero ripiegare sulla maxi arena kermesse come Ancona Jazz. Ma con lo stesso problema: riempire 2.000 posti è compito arduo.

Il rischio

Quindi l’estate anconetana dei grandi concerti si mette male. L’amministrazione comunale ha voluto liberare la Mole Vanvitelliana dal grande palco per concerti, disseminando la città di pedane. L’impressione è che sarà una stagione di mini proposte e band locali. Una sorta di festival diffuso delle cover band. A meno di sorprese dell’ultimo minuto, che sarebbero molto gradite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA