Polverigi, odissea per cambiare il medico di base: «Viaggio nel buco nero della sanità»

Polverigi, odissea per cambiare il medico di base: «Viaggio nel buco nero della sanità»
Polverigi, odissea per cambiare il medico di base: «Viaggio nel buco nero della sanità»
di Gianluca Fenucci
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 15:14

POLVERIGI-  Il ritardo della nomina dei due nuovi medici di base che prenderanno il posto della dottoressa Maria Grazia Paolinelli aveva suscitato proteste e e critiche nei confronti dell’Ast, per le lungaggini burocratiche e il disservizio creato ai cittadini di Polverigi, Rustico ed Agugliano.

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Il dott.

Guido Perli e la dott.ssa Giuseppina Iorio prenderanno servizio tra qualche tempo: la dott.ssa Iorio aprirà l’ambulatorio il 1 febbraio mentre il dott. Perli alcune settimane più tardi. Le proteste degli assistiti della dott.ssa Paolinelli, però, proseguono. Ida Scalia, che vive a Polverigi, ieri è intervenuta «per rendere partecipe chi come me e la mia famiglia – dice - si è trovato a dover cercare un nuovo medico di base dopo il pensionamento del precedente nel comune di Polverigi, senza un preavviso che consentisse di organizzarsi per tempo». 

Lo sfogo 

«Quello che più mi preme – sottolinea Ida Scalia - è comprendere i meccanismi di un’organizzazione sanitaria locale e regionale che, oltre a creare un enorme disagio ai cittadini, non risponde in modo adeguato e puntuale ad un disservizio creato da una gestione carente». La Scalia descrive quello che chiama «il mio viaggio nei meandri oscuri e tenebrosi della sanità» e che è iniziato il 5 gennaio con una telefonata all’ufficio Urp dell’Asur di Ancona. «Mi risponde un’impiegata gentile, professionale e disponibile che cerca di fornirmi indicazioni in merito alla procedura da seguire per il cambio medico e mi indirizza telefonicamente all’ufficio anagrafe medici e pediatri per conoscere le loro disponibilità; chiamo, passo 18 minuti in attesa e nessuno risponde. Poi chiamo la Direzione sanitaria regionale e chiedo di parlare col direttore che mi risponde scocciato e mi invita a chiamare un altro numero». 

Ostacoli a non finire

L’odissea è appena iniziata. «Ho richiamato al numero che mi era stato fornito ed ho rispiegato la problematica chiedendo di voler parlare col direttore ma mi hanno detto che dovevo scrivere una mail, indirizzandomi telefonicamente al dirigente dell’Urp che dopo altri 10 minuti di attesa non risponde». La conclusione della vicenda per Ida Scalia è amara e dice di provare rabbia e frustrazione. «Alla fine di questo mio viaggio nei meandri della sanità regionale posso concludere che anche questa volta il tempo della vita investito nel risolvere una problematica creata da una cattiva gestione è stato perso e nessuno ne risponderà. Tutto va contro la logica e nessuno si interessa davvero alle persone fragili e bisognose. Ad esempio, mia madre che è alla casa di risposo di S.Maria Nuova potrebbe essere seguita da un medico che ha l’ambulatorio in quel comune ma la burocrazia e le procedure non lo consentono. Posso prendere un medico di Ancona, Falconara o Osimo, comuni più lontani da Polverigi, ma non di S.Maria Nuova che è vicino. E ciò che più fa male è l’impossibilità di confrontarsi con i responsabili».

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