Ancona, Piazza del teatro caos: «Chiusa a fasce orarie per lasciarla ai pedoni». Ecco l'idea degli operatori per ridurre le auto

Ancona, Piazza del teatro caos: «Chiusa a fasce orarie per lasciarla ai pedoni». Ecco l'idea degli operatori per ridurre le auto
Ancona, Piazza del teatro caos: «Chiusa a fasce orarie per lasciarla ai pedoni». Ecco l'idea degli operatori per ridurre le auto
di Antonio Pio Guerra
4 Minuti di Lettura
Sabato 23 Settembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 08:31

ANCONA Pedonalizzare piazza della Repubblica? Non scherziamo. Gli operatori non ci stanno e guardano altrove per far rinascere la storica piazza del teatro. «Una pedonalizzazione totale creerebbe scompensi nel traffico e significherebbe isolare un quartiere» spiega Michele Zannini, bar Giuliani. «Sarebbe complicato per le varie attività commerciali che sussistono nella zona» continua Giorgio Pavani, del negozio d’abbigliamento Marineria. E non parliamo soltanto di logistica del carico e scarico. Certo, sono decine i camioncini ed i furgoni che ogni giorno passano per piazza della Repubblica per servire le attività della piazza, dell’inizio di corso Garibaldi e di via Gramsci - oltre che di via della Loggia - ma per loro si potrebbero prevedere delle eccezioni, come già avviene lungo il corso. 


Il rebus sosta 

Il problema riguarderebbe infatti anche la sosta e si andrebbe a sommare alla carenza di stalli che già attanaglia il centro storico. «Sicuramente la pedonalizzazione sarebbe positiva ma andrebbe a togliere quei pochi parcheggi che già ci sono» fa notare Giovanni Fusco del bar-ristorante Amarcord.

Una decina di stalli circa che fanno parte del paniere “sosta rapida”, con tariffe agevolate per chi resta meno di un’ora e pensati per chi deve recarsi in piazza o lungo corso Garibaldi per brevi commissioni. Certo, una possibile soluzione potrebbe essere sfruttare meglio i parcheggi scambiatori come quello degli Archi, che continua ad essere parzialmente vuoto. Ma qui servirebbe un cambio di mentalità e - come ci hanno fatto notare più volte gli stessi commercianti - per vincere la concorrenza dei centri commerciali servono soluzioni di parcheggio altrettanto comode e prèt-a-porter. Una concessione, quella però si può fare. «Magari una chiusura a fasce orarie, con i varchi spenti la mattina per il carico e scarico e accesi la sera per permettere il passeggio» ipotizza Fusco. «Così potrebbe andare ma dovrebbero comunque essere predisposte soluzioni alternative per la viabilità» frena gli entusiasmi Zannini. A ragione, visto che per raggiungere il Duomo o per uscire da via Pizzecoli o via Bernabei il passaggio è obbligato per piazza della Repubblica. In ballo ci sono alcune possibili soluzioni, come la riapertura al traffico di parte del porto antico cui sia l’Autorità portuale che l’amministrazione sono disposti a sperimentare. Ma non sarà facile. Cosa fare, allora, per ridare un po’ di tono a piazza della Repubblica? 

Il decoro 

Puntare tutto sul decoro. A partire da Igenio, il secchio della differenziata che divide le coscienze dei commercianti. «Come ristoratore mi fa comodo averlo lì ma si può tranquillamente trovare un’altra sistemazione» secondo Fusco. Zannini suggerisce: «Perché non guardare ad altre città dove le pattumiere sono sotterranee e riemergono solo quando necessarie?». Anche perché, pur essendo molto grande, «Igenio non basta a raccogliere tutta la spazzatura che la piazza produce». «E sistemate quei sanpietrini, che sono un macello» rilancia Pavani. Ma fatelo a modo e non come adesso, «con le pezze d’asfalto». «E andrebbero mantenute. Se l’avessero fatto in passato, oggi non saremmo in questa situazione» per il titolare del Giuliani. «Poi andrebbe rimossa la vecchia pensilina dei i tassisti. Loro potrebbero spostarsi sulla discesa del porto» continua il titolare di Marineria. «Dove stanno oggi son scomodi anche loro, tutto il giorno sotto al sole. Un’altra sistemazione sarebbe più agevole anche per loro» integra Zannini. E visto il luogo, la chiusa non può che suggerircela Shakespeare. Essere o non essere? È questo il dilemma di piazza della Repubblica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA