«Paga subito le dosi della droga
o sfregiamo il volto di tua figlia»

«Paga subito le dosi della droga o sfregiamo il volto di tua figlia»
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Sabato 13 Luglio 2019, 06:35
ANCONA -  Per l’accusa avevano ripetutamente minacciato la famiglia di una tossicodipendente per chiedere di saldare l’acquisto di una partita di droga non pagata. E poi per spillare ulteriori soldi. In totale 300 euro. Il bersaglio di una coppia di fidanzati sarebbe stato soprattutto il padre dell’acquirente della droga, un’anconetana di 25 anni. «Se non paghi, sfiguro il volto di tua figlia in maniera tale che non potrai più riconoscerla», «Se i soldi non ci sono, finisce male» sarebbe stato detto al genitore della ragazza, contattato telefonicamente per convincerlo a sganciare la seconda tranche di soldi, equivalente a 150 euro.

 

L’incubo era finito con l’arresto dei fidanzati complici: una 24enne anconetana e un 32enne marocchino. Il blitz della Squadra Mobile era scattato in un bar del Piano, dove la coppia si era vista con il padre della 25enne per prendere la bustarella contenente 150 euro. Le manette avevano fatto seguito all’accusa di concorso in estorsione. Proprio per questo reato, giovedì sono stati condannati in abbreviato dal gup Paola Moscaroli a scontare ciascuno tre anni e otto mesi di reclusione. Il nordafricano è ancora in carcere dal giorno dell’arresto, avvenuto il 5 febbraio. Lei, dopo un periodo passato ai domiciliari (è anche evasa una notte per andare in discoteca), è stata collocata in una comunità di recupero fuori regione. Si tratta della stessa ragazza che a novembre 2018 è stata coinvolta nell’inchiesta che ha portato in carcere il nigeriano Isaac Adetifa Adejoju per violenza sessuale aggravata. Sarebbe stata proprio lei la vittima delle molestie dello straniero che, all’epoca dei fatti, occupava abusivamente con altri connazionali uno stabile fatiscente di via Pergolesi. 

Mentre giovedì la 24enne veniva condannata al primo piano del tribunale, al quinto il nigeriano si difendeva davanti al collegio penale dall’accusa di stupro, perpetrato – secondo la procura – mentre la vittima era incapace di difendersi perché stordita dall’assunzione di stupefacenti. Il processo andrà a sentenza il 19 settembre. 
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