Osimo, revenge porn: «Se mi lasci mando alla tua famiglia quelle foto». Divieto di avvicinamento allo stalker

Osimo, «Se mi lasci mando alla tua famiglia quelle foto»: divieto di avvicinamento allo stalker
Osimo, «Se mi lasci mando alla tua famiglia quelle foto»: divieto di avvicinamento allo stalker
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 16:27

OSIMO - Tormenta l'ex fidanzata con appostamenti continui e la minaccia di diffondere immagini a sfondo sessuale anche nell'entourage familiare. Ma lei lo denuncia e adesso per il presunto autore di revenge porn scatta il divieto di avvicinarsi a meno di mezzo chilometro dalla vittima. I poliziotti del commissariato di Osimo nei giorni scorsi hanno dato esecuzione alla misura cautelare disposta dal GIP del Tribunale di Ancona del divieto di avvicinamento a carico di un cittadino italiano, ritenuto responsabile di atti persecutori e di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite ai danni di una persona alla quale è stato legato da una relazione affettiva.

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L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, trae origine dalla denuncia sporta da una donna disperata per i ricatti subiti dall’ex fidanzato che la minacciava di mandare a parenti e conoscenti sue foto esplicite se non avesse accettato di rincontrarlo dopo l’interruzione, per volontà della vittima, della loro relazione sentimentale.

Molestata al telefono


La parte lesa riferiva, producendo prove a riguardo, di essere stata molestata con innumerevoli telefonate e messaggi e che inoltre l’uomo l’aveva raggiunta più volte sul luogo di lavoro e sotto casa, l’aveva seguita sulla pubblica via, sempre per indurla a tornare insieme anche con il ricatto a luci rosse: l’acquisizione di testimonianze di amici e parenti della coppia, confermavano le dichiarazioni della parte lesa.
"All’esito della richiesta da parte della Procura della Repubblica di Ancona di applicazione di adeguata misura cautelare - fa sapere il Commissariato di Osimo in una nota -, il Giudice per le indagini preliminari disponeva per l’indagato il divieto di avvicinamento all’abitazione della vittima, con l’obbligo comunque di mantenere la distanza di metri 500 dai luoghi dalla stessa frequentati e il divieto di comunicare con la medesima con qualsiasi mezzo”.

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