Osimo, cani intossicati dopo il bagno nel Musone: «Acque inquinate, ora denuncio»

Cani intossicati dopo il bagno nel Musone: «Acque inquinate, ora denuncio»
Cani intossicati dopo il bagno nel Musone: «Acque inquinate, ora denuncio»
di Giacomo Quattrini
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 14:43

OSIMO Ci è scappata una denuncia a carabinieri ed Arpam sul pericolo inquinamento del fiume Musone. A farla è stata Benedetta Verdenelli, volontaria di associazioni animaliste, che domenica ha portato le sue due golden retriever a fare una passeggiata lungo la pista ciclopedonale a Campocavallo. Naira, 9 anni e India, appena 8 mesi, non erano alla loro prima gita lungofiume. «Altre volte ho portato i miei cani e li ho fatti entrare in acqua, non era mai successo nulla: stavolta ho rischiato di perderli - racconta Benedetta -. Se il bagno fosse durato 20 minuti anziché 10, forse non ce l’avrebbero fatta».

 
Il racconto 


«Hanno giocato in acqua nella zona verso la Confluenza, dove ci sono tavolini da pic-nic e una spiaggetta - spiega -.

Tornate a casa, la più anziana ha avuto diarrea e vomito, la più piccola anche sangue, sono state ricoverate un giorno, ho temuto di perderle». Alla fine, sospiro di sollievo: Naira e India si sono salvate grazie ai veterinari, ma la proprietaria è preoccupata per quello che può succedere ad altri cani nel Musone. La sua segnalazione è viaggiata sui social. «Ormai - commenta la donna - l’uomo sta inquinando tutto, abbiamo trovato un tubo sospetto proprio vicino a dove le mie due Golden hanno fatto il bagno. Per questo ho fatto denuncia sia ai carabinieri che all’Arpam, servono controlli».

Più volte Goletta Verde di Legambiente ha classificato le acque alla foce del Musone come inquinante. E dopo l’appello social di Benedetta in tanti si sono confidati raccontando episodi simili ai propri amici a 4 zampe. In merito ieri è intervenuta Enpa Marche, l’associazione di protezione animali di cui Benedetta è volontaria: «Ci appelliamo alle autorità chiedendo rigorosi controlli nei confronti di chi sversa. I fiumi delle Marche sono avvelenati anche perché mancano i controlli e manca quindi la prevenzione. Inoltre - scrive Enpa - ci sono aziende recidive che avvelenano le acque interne: quali provvedimenti sono stati presi?».

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