L’indagine
Ma al dolore per la morte improvvisa e prematura, si aggiunge il mistero di cosa abbia provocato il decesso: i medici hanno chiesto l’autopsia clinica per chiarirlo. L’esame anatomopatologico sarà eseguito con ogni probabilità nella giornata di oggi. Choc e dolore in Vallesina. Francesca, originaria di Jesi dove aveva studiato all’istituto d’arte Mannucci, abitava e lavorava a Monte Roberto. Era dipendente della ditta Futura Confezioni. Conviveva con il compagno Silvano, con cui dal 2011 aveva una bella storia d’amore. Una ragazza solare Francesca, schietta e irriverente nelle sue idee, sempre allegra e gioiosa, piena di voglia di vivere. Amava lo shopping e i cosmetici, condivideva con entusiasmo i suoi acquisti e le sue passioni sui social. E aveva condiviso con gli amici virtuali anche la rabbia per quella bronchite che dal 17 agosto le dava noia, tanto da costringerla a prendere antibiotici mentre avrebbe voluto uscire, andare al mare.
Il ricovero
Il tempo di trasferirla in sala emergenza che il suo cuore ha smesso di battere. I sanitari hanno praticato 40 minuti di massaggio cardiaco per salvarla, e sembrava che ci fossero riusciti. I parametri erano tornati stabili. Subito sottoposta a Tac e a tutti gli esami clinici necessari, ma dopo neanche due ore, un secondo fatale arresto cardiaco. Stavolta purtroppo non c’è stato nulla da fare. Si è spenta alle 2.25 di domenica mattina. La famiglia ha acconsentito alla donazione delle cornee, ieri è stato eseguito l’espianto. Un ultimo gesto di amore. Francesca lascia nel dolore i genitori, il fratello, il compagno e tantissimi amici. Ma ora si indagherà su questo dramma inspiegabile.
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