Mancinelli, sindaco fino alla fine: «No corro per le elezioni politiche, io non lascio Ancona»

Mancinelli, sindaco fino alla fine: «No alle elezioni politiche, io non lascio Ancona»
Mancinelli, sindaco fino alla fine: «No alle elezioni politiche, io non lascio Ancona»
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 08:19

ANCONA S’impegna, solennemente, Valeria Mancinelli. «Presidierò Ancona, lavorerò fino all’ultimo giorno del mio mandato».  

Nonostante le fibrillazioni nazionali, da elezioni politiche anticipate, la sindaca non sposta la sua linea di demarcazione. Non si fa sedurre da un ipotizzato scranno al Senato. Un «no grazie» che compatta il fronte dei primi cittadini, sui quali s’è fatto sentire forte il pressing del Pd. «Candidatevi nelle città», andava ripetendo il leader Enrico Letta. Niente da fare. Incide il concetto sulla sua pagina Facebook, la Mancinelli, che arriverà al traguardo nel 2023. «Non mi presento calle politiche del 25 settembre, nonostante le tante richieste a noi sindaci». L’annuncio, anticipato ieri dal Corriere Adriatico, inizia a circolare sui social poco dopo le 9 e 30. In rete, sotto la sua foto, sorriso e fascia tricolore d’ordinanza, mette in fila i molti perché che s’alimentano di solidi principi. «Per farlo - spiega - dovrei immediatamente dimettermi. Questo comporterebbe lo scioglimento immediato di giunta e consiglio e la nomina d’un commissario per la gestione ordinaria fino alle elezioni amministrative dell’anno prossimo». Allo step delle 13 e 16 si contano 1.229 “mi piace” e 175 condivisioni. Tra i 41 commenti, uno è puro entusiasmo: «Complimenti davvero Valeria sei unica !!!!!».


I casi 


Senza indugi, rimarca la sua volontà: «Non lo farò.

L’impegno per Ancona è la mia assoluta priorità». Forse, la storia avrebbe preso un’altra piega se la candidatura a Palazzo Madama avesse previsto la decadenza e non le dimissioni. Non si tratta di una sfumatura, ma di sostanza. Nel secondo caso scatta il “fine delle trasmissioni” per tutti gli organi amministrativi, con l’arrivo del commissario. Nel primo, no, sarebbero rimasti tutti in sella. Il nodo è stato sciolto al ministero degli Interni da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, nonché uno dei super corteggiati dai democratici. Abdicare o niente. La Mancinelli scandisce: «Non-lo-farò». E contestualizza le sue convinzioni nell’urgenza del periodo: «No. Impossibile in un momento in cui dobbiamo gestire tante emergenze sociali e soprattutto l’avvio di tanti progetti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che cambieranno il futuro di Ancona». Traduce in pratica, in opere e missioni: «Per il mercato delle Erbe, il PalaVeneto, il Palazzo Benincasa e il completamento di Pinacoteca e Mole siamo ai progetti definitivi». Non rinuncia alla forza persuasiva delle cifre: «Abbiamo risorse per 20 milioni di euro ed entro il 2023 scatteranno le gare d’appalto». Non si può: lo ripete come un mantra, lo reitera come una necessità. «Poi toccherà al mercato del Piano, per il quale abbiamo già stanziato due milioni e altri fondi potrebbero arrivare sempre dal Pnrr». Piazza il paletto, impossibile da aggirare: «Tutto dovrà essere concluso entro il 2026». 


Lo sfilacciamento


Non concede tempo al tempo. E procede con l’affondo: «Ancona non può permettersi altri sfilacciamenti, altre amministrazioni commissariate che bloccano l’attività. Lo sappiamo bene». Insiste sui piani che saranno apripista del domani. «Li stiamo costruendo e portando avanti con questa squadra, e saranno il futuro di questa città anche dopo di me». Sul finale tira la volata a Ida Simonella, il suo assessore a Porto&Bilancio, proiettata verso le amministrative 2023, in corsa con Carlo Maria Pesaresi nel passaggio obbligato delle primarie del centrosinistra. «Presidierò Ancona». S’impegna.
 

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