Giulio ha fretta, parto in ambulanza: un bebè nasce a Loreto dopo 26 anni. Gli impiegati dell'Anagrafe: «Un attimo, non siamo abituati»

Giulio ha fretta, parto in ambulanza: un bebè nasce a Loreto dopo 26 anni. Gli impiegati dell'Anagrafe: «Un attimo, non siamo abituati»
Giulio ha fretta, parto in ambulanza: un bebè nasce a Loreto dopo 26 anni. Gli impiegati dell'Anagrafe: «Un attimo, non siamo abituati»
di Giacomo Quattrini
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Sabato 21 Maggio 2022, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 08:49

LORETO - Dopo 26 anni si torna a nascere a Loreto. Lo ha voluto Giulio, uno scricciolo di 2 chili e 880 grammi che ha deciso di venire alla luce senza perdere tempo, visto che secondo i medici sarebbe dovuto nascere domenica scorsa, ma lo ha fatto all’improvviso, prendendo in contropiede mamma e papà. E’ stata una nottata movimentata a Loreto Stazione quella tra giovedì e venerdì.

L’intervento

Verso l’1,30 due ambulanze sono corse lungo via Rampolla fino a piazza Malchiodi rispondendo alla chiamata al numero unico di soccorso fatta da Marco Mengarelli, 35 anni, che si era reso conto di non poter trasportare la sua compagna all’ospedale di Jesi, dove avrebbe dovuto partorire. Troppi i dolori, tutti all’improvviso, per potersi sobbarcare un viaggio di 40 minuti. E così la giovane mamma, Yao Hongfeng, di origini cinesi, che con Marco aveva già messo alla luce tre anni fa il primogenito Filippo, è stata caricata d’urgenza sull’ambulanza inviata dal 118 dell’ospedale di Loreto, intervenuta assieme alla Croce Rossa lauretana. Hanno provato a partire direzione Salesi, per raggiungere la sala parto più vicino, ma si sono mossi a malapena che Giulio, quasi di prepotenza, è nato. Dentro l’ambulanza. Nel piazzale ferroviario di Loreto. E quando ieri papà Marco è andato all’ufficio anagrafe del Comune per registrarlo, si è visto rispondere: «Un attimo, dobbiamo istruire bene la pratica perché sono oltre 20 anni che non nasceva qualcuno a Loreto». Da quando in sostanza la Regione decise di chiudere il punto nascite del Santa Casa. «E’ stato incredibile, è successo tutto in un attimo» ha raccontato ieri papà Marco. «Eravamo stati la mattina a Jesi per il monitoraggio, aveva dei dolori ma all’arrivo in ospedale sparivano, per questo ci hanno rimandato a casa, perché era tutto sotto controllo, poi –rivela- di notte sono iniziati dolori lancinanti, ci stavamo preparando per metterci in auto quando mi sono reso conto che non ce l’avremmo fatta, che la mia compagna non poteva farsi tutta quella strada e così ho chiamato i soccorsi. Stavamo partendo, io in auto dietro l’ambulanza, che però si è fermata subito e un sanitario è uscito dicendomi “è nato, vieni!”. Non potevo crederci, non finiremo mai di ringraziarli». A far venire al mondo Giulio, oltre alla forza di Hongfeng, che è rimasta sempre lucida e in pochi minuti ha completato travaglio e parto, sono stati il medico di 118 Fabio Marinelli, l’infermiere Renato Candidi e con loro l’autista Corrado Stacchiotti. Giulio e la mamma sono stati poi trasportati al Salesi. «Stanno bene, ma ci sono ancora protocolli anti-Covid che non consentono visite libere» dice Marco. 
Le congratulazioni 
Il sindaco Moreno Pieroni commenta festante: «Faccio le congratulazioni a tutta la famiglia del piccolo Giulio.

Mi piace pensare che questo sia un lieto evento anche per tutta Loreto, visto che da molti anni non nasceva un bimbo nel nostro comune. Sarà probabilmente anche per lui una cosa particolare avere Loreto come città natale nel suo atto di nascita, una caratteristica che è destinata a restare unica nei prossimi anni, o comunque molto rara».

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