Attraversa i binari con le cuffiette, straziato dal treno. Mattia aveva 16 anni: voleva fare lo chef

La tragedia alla stazione di Loreto. Nel riquadro
La tragedia alla stazione di Loreto. Nel riquadro
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Venerdì 10 Gennaio 2020, 06:36

LORETO - Rischiava di perdere il treno, aveva fretta di tornare a casa. Ha attraversato i binari di corsa. Non si è accorto che sopraggiungeva un Frecciargento a tutta velocità. È stato un attimo. Il tempo di voltarsi, fare un passo indietro e vedere la morte in faccia. Il macchinista ha attivato il freno quando ha notato la sagoma sui binari, ha azionato i segnali acustici. Tutto inutile: Mattia Perini, baby calciatore e studente dell’alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto, non ha visto, non ha sentito neppure le urla di un insegnante e dei compagni presenti. O non ha avuto il tempo di reagire. 

Fatale la musica 
L’hanno tradito gli auricolari, sostengono gli inquirenti: sembra che stesse ascoltando la musica con le cuffiette, trovate collegate al cellulare, sul luogo della tragedia, insieme al suo zainetto. Una fatale distrazione ha strappato a questo mondo, a 17 anni ancora da compiere, un ragazzo d’oro. Tutti volevano bene a Mattia. Aveva mille sogni nel cassetto e una simpatia contagiosa. Alcuni l’hanno visto morire sotto i propri occhi, ieri alla stazione di Loreto.

 

Hanno urlato a squarciagola per salvargli la vita. Inutilmente. Erano le 14, era uscito da poco dall’Alberghiero, dove frequentava la terza con indirizzo Cucina. Con il cantante preferito nei timpani, Mattia voleva salire sul regionale che doveva portarlo dalla mamma a Montecosaro. Era fermo sul terzo binario. Non l’ha mai raggiunto. È piombato il Frecciargento 8820 Taranto-Milano, con 294 passeggeri a bordo, diretto a Sud. L’impatto a 150 km all’ora è stato devastante. Il convoglio si è fermato 800 metri dopo, mentre il corpo straziato del giovane è rimasto sulla massicciata. I presenti, sotto choc, hanno chiamato il 118, intervenuto con l’automedica di Loreto e l’eliambulanza, insieme alla Polfer e ai carabinieri, mentre il traffico ferroviario veniva bloccato e riaperto alle 16,47, con ritardi fino a 145 minuti e tre corse cancellate. I soccorritori hanno potuto solo constatare la morte di Mattia, che si divideva tra lo studio e il calcio, una passione di famiglia: cresciuto nell’Academy della Civitanovese, era passato al Montecosaro. Era il bomber degli Allievi regionali. «Era un ragazzo solare, un esempio per lo spogliatoio - ricorda Andrea Incipini, il suo allenatore -. Nell’ultima partita abbiamo vinto 8-1 e lui ha segnato una tripletta: era felicissimo». Il padre Giordano, conosciuto a Civitanova perché gestiva un negozio di articoli sportivi, è un allenatore: ex Aries Trodica e Vigor Sant’Elpidio, dall’estate guidava le ragazze della Vis Civitanova. È sotto choc ma accarezza con le parole il suo Mattia: «Era un amore di ragazzo, faceva l’attaccante e sognava di diventare un grande chef. Quando siamo arrivati sul luogo dell’incidente lo abbiamo trovato sotto un telo verde». 
Papà Giordano e la mamma Simona Baiocco hanno chiamato a scuola, non avendo più notizie del figlio. Poi, la drammatica notizia. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’autopsia. Le telecamere hanno ripreso tutto e sono al vaglio della Polfer che esclude un gesto volontario. «Non ricordo una tragedia simile nella nostra regione - commenta il dottor Filippo Materi, dirigente del Compartimento Marche, Umbria e Abruzzo -. Facciamo tanti incontri nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi al comportamento da tenere nelle stazioni, a non usare cuffiette, non attraversare i binari e prestare attenzione. Non basta, ma continueremo a mettercela tutta».
Il preside 
Gabriele Torquati, preside dell’Einstein-Nebbia, lo ricorda come «un ragazzo appassionato, impegnato.

L’abbiamo saputo quando un’alunna ci ha chiamato dalla stazione: diversi ragazzi hanno assistito alla tragedia, sono sotto choc. Convocheremo uno psicologo per sostenere chi si è imbattuto in questo dramma e forse domenica annulleremo l’Open Day organizzato con gli ospiti dell’Erasmus». Il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, esprime «il più forte dolore per la scomparsa si Mattia e vivo cordoglio per la sua famiglia. Sono corso sul luogo del fatto non appena avvisato, ma ora è il tempo del dolore». Lacrime ieri sera a Montecosaro, dove i dirigenti, i compagni di squadra e gli amici del 16enne si sono ritrovati per una veglia di preghiera all’oratorio con il parroco. 

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