JESI Altro raggiro ai danni di un’anziana. Spacciandosi per un addetto delle Poste, il truffatore di turno s’è fatto consegnare gli oggetti d’oro custoditi in casa. Facendo leva sull’impressionabilità della vittima, sfruttandone la buonafede, l’imbroglione è riuscito a mettere a segno il colpo, iniziando con la classica telefonata che annunciava una disgrazia incombente. E la chiamata ricevuta dalla donna, che abita in una zona residenziale della città, come da copione, era allarmante. Il finto addetto delle Poste la avvisava che il conto del nipote, di lì a poco, sarebbe stato bloccato se non si fosse intervenuti con il versamento, urgente, di una cospicua somma di denaro.
La trappola
In ansia per le sorti economiche del nipote, e messa alle strette dall’insistenza del furfante, l’anziana ha riposto in un pacchetto i preziosi ricordi di una vita, che poi ha consegnato a quello sconosciuto.
La denuncia
Non rimaneva altro da fare che sporgere denuncia. Un altro episodio deprecabile: questi malviventi non si fermano di fronte a nulla, anzi prediligono colpire le persone più fragili che, in un momento di apprensione, creato ad arte, si sentono investite della responsabilità di essere di aiuto ai propri cari. E invece sono loro le vittime predestinate. In situazioni anomale, il consiglio che arriva dalle forze dell’ordine è di contattarle immediatamente o di avvisare i propri familiari, per evitare di cadere in una truffa. A fronte della spregiudicata abilità di questi malfattori, l’unica possibilità, per non finire intrappolati nella loro rete, resta quella di diffidare sempre di chi non si conosce. E, soprattutto, di chi chiede soldi per qualsiasi motivo.