JESI - Truffe, riciclaggio, appropriazione indebita, detenzione di armi. C’era un po’ di tutto nel curriculum criminale di Paolo Fioretti, jesino di 53 anni, latitante dal 2019 e individuato tra i vertici di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa continuata in concorso, alla ricettazione, al falso ai danni di aziende e privati. Tutti reati commessi nelle Marche nei primi dieci anni del 2000 e per i quali era stato condannato a una pena definitiva di 13 anni e 6 mesi di carcere.
Intuendo che la sentenza per quel cumulo di pena sarebbe presto arrivata, ha pensato bene di svignarsela all’estero e rendersi irreperibile.
I Poliziotti della Questura di Ancona, alle prime luci dell’alba di ieri hanno preso in consegna Fioretti presso lo scalo aereo di Roma-Fiumicino proveniente da Vienna. Il 53enne era scocciato di trovarsi di nuovo la Mobile tra i piedi e che proprio i poliziotti guidati da Carlo Pinto avessero cambiato la sua permanenza ungherese in un lungo soggiorno nel carcere di Viterbo. Tra le varie pratiche illecite, Fioretti e gli altri della consorteria criminale erano soliti acquistare in leasing veicoli di pregio, tra cui Porsche, salvo poi interrompere i pagamenti, appropriandosi illecitamente delle supercar.
Numerosi gli episodi di truffe ai danni delle assicurazioni relative non soltanto a veicoli, ma anche ad aziende, le cui sedi produttive venivano incendiate per riscuoterne i premi. Durante le fasi del processo - al termine del quale gli è stata comminata la pena cumulativa di 13 anni e 6 mesi di reclusione - Fioretti si era dato alla fuga. Grazie alle attività info investigative della Polizia però era già stato individuato in Ungheria nel 2019 quando, a seguito di mandato di arresto europeo emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, era stato posto in arresto.
Tuttavia, era riuscito nuovamente a rendersi latitante e a darsi alla fuga. Successive attività investigative sui 3 cellulari in uso a Fioretti con numero ungherese, hanno permesso alla Polizia italiana ed europea coordinate dall’Interpol del Servizio Centrale Operativo di Roma, di individuare nuovamente il ricercato, questa volta in Slovacchia, a Bratislava, dove si era rifatto una vita. E’ proprio qui che la polizia del posto è riuscita a localizzarlo e trarlo in arresto in esecuzione del provvedimento di cattura internazionale, emesso dall’Autorità Giudiziaria marchigiana.