Flaminia, ancora 9 giorni di lavori
L’ultima grana spunta dai tombini

Flaminia, ancora 9 giorni di lavori L’ultima grana spunta dai tombini
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Venerdì 27 Settembre 2019, 07:25
ANCONA - Nove giorni ancora di pazienza, perché Il 5 ottobre, sabato della prossima settimana, il cantiere sulla Flaminia dovrebbe essere concluso anche nell’ultimo chilometro dal bypass verso la stazione, dove ancora sono al lavoro le squadre di asfaltatori della Co.Ge.Co. Il giorno dopo il caos dovuto alla perforazione di un tubo del gas - provocato da una ditta che per conto di Viva Servizi era intervenuta per riparare un guasto alla rete idrica segnalato dall’impresa che sta asfaltando - i lavori continuano nell’ultimo tratto sul lato monte prima del semaforo di piazza Rosselli. E anche ieri mattina, all’ora di punta, il restringimento della carreggiata ha provocato lunghe code che a ritroso arrivavano fino al bypass. 

 

Ma l’ultima grana di questo cantiere sofferto, avviato quasi un anno mezzo dopo l’approvazione del progetto definitivo di manutenzione stradale, potrebbe riguardare i tombini, che punteggiano soprattutto il tratto tra la stazione e lo svincolo per il porto. In quel tratto di poco più di un chilometro ne avrebbero contati circa 150. Secondo l’impresa appaltatrice molti neanche si vedevano, coperti da precedenti asfaltatura. Anche per questo motivo nei giorni scorsi l’impresa di Corigliano Calabro, che si è aggiudicata l’appalto a un costo di circa 380mila euro, ha chiesto una proroga di altri venti giorni (il Comune poi ne ha concessi 13) dopo i tempi supplementari già ottenuti il 12 settembre con una perizia di variante: 17 giorni in più, oltre a un extra di 60mila euro. 

Così dal termine dei lavori iniziale, previsto per il 5 settembre, si è arrivati un mese più avanti. Nel concedere questa seconda proroga la direzione Manutenzioni del Comune ricorda che la ditta ha giustificato l’allungamento dei tempi con due tipi di problematiche. Una riguarda la necessità di modificare spesso la segnaletica provvisoria stradale di sicurezza e la sequenza delle aree di cantiere, «per consentire la continuità del traffico». L’altra attiene alla necessità di lavorazioni aggiuntive non previste per la presenza di numerosi pozzetti non visibili in fase di progetto, «in quanto ricoperti da precedenti interventi di rifacimento del manto stradale e che necessitano di essere rialzati e riposizionati in quota».

Ma anche nel tratto già asfaltato e aperto al traffico, tutta la corsia sul lato ferrovia dalla stazione a prima del sottopasso, la presenza di molti tombini si avverte sotto le ruote come quando si entra in una buca stradale. Certo i tombini devono essere concavi per facilitare il deflsso dell’acqua piovana, passando in auto si balla parecchio e si sente il rumore dei sobbalzi. Viene da chiedersi se quei tombini resteranno così o andranno meglio livellati prima del collaudo dei lavori. 

Domanda senz’altro buona anche per l’altro tratto della Flaminia, oggetto di un appalto diverso da circa 630mila euro per 1,9 km di strada. Lì di tombini ce ne sono molti di meno, ma soprattutto nella parte iniziale arrivando da Torrette la loro presenza si sente. Percorrendo via Flaminia fra l’Ego Hotel e l’autosalone Bartoletti, alcuni tombini (ce ne sono una dozzina in tutto) sembrano proprio affossati. I pochi ciclisti che pedalano sulla Flaminia sono costretti a spostarsi a sinistra per non finirci dentro, visto che sulla destra non c’è abbastanza spazio. E gli autisti dei tir diretti in porto, che prima passavano da una corsia all’altra per evitare le buche più profonde, hanno ricominciato con le loro improvvise svolte a sinistra, uno slalom molto pericoloso che si sperava cessato con i lavori di asfaltatura. In quel tratto, riaperto al traffico, manca ancora la segnaletica orizzontale. Ma i tombini resteranno così?
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