Fiera di San Ciriaco, la carica dei 120mila: «La città di Ancona torna in vetrina»

Fiera di San Ciriaco, la carica dei 120mila: «La città di Ancona torna in vetrina»
Fiera di San Ciriaco, la carica dei 120mila: «La città di Ancona torna in vetrina»
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Domenica 30 Aprile 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:22

ANCONA Tutto pronto per l’edizione 2023 della Fiera di San Ciriaco. Oggi alle 12 l’apertura degli stand enogastronomici in piazza Pertini. E da domani il via al serpentone di bancarelle lungo la dorsale da mare a mare, che l’anno scorso ha toccato quota 120mila presenze. Una tradizione ormai consolidata, così come l’incognita meteo che ogni anno mette un punto interrogativo sulla manifestazione. Ma al netto di quello che riserverà il tempo, le aspettative sono più che buone. «È un’occasione per la città» afferma Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino. «La città diventa veramente il capoluogo di regione» commenta Michele Zannini, presidente della delegazione di Ancona di Confcommercio Marche Centrali.

 
I riscontri 

Quattro giorni in cui le vie del centro si mettono in vetrina.

E dalla provincia parte l’assalto. «C’è una grande aspettativa sia da parte degli esercenti, sia della cittadinanza - afferma Massimiliano Santini, direttore della Cna Ancona -, c’è una gran voglia di fare nonostante su tutti si sia abbattuta la scure dell’inflazione e dei rincari». Resta, però, l’interrogativo se ci sia realmente un riscontro per i commercianti del centro. «Dipende dalle attività - puntualizza Giancarlo Gioacchini, gallerista e referente locale per la Confesercenti Marche -, di certo non porta benefici economici ad attività come la mia. Ma crea affluenza, movimento e tanta gente, dunque è un bene che ci sia». «Per il commercio non c’è un ritorno immediato - precisa Zannini -, ma a medio e lungo termine. La gente passa davanti ad un negozio, magari non compra subito. Ma se nota qualcosa che gli piace torna qualche giorno dopo, con più calma». Quindi, con tutto che la città nei quattro giorni di fiera è semi paralizzata, i parcheggi che diventano un incubo e vari piccoli disagi per i residenti nelle zone occupate dagli stand, la kermesse è senza dubbio vista come un momento di festa in cui la città si riunisce e riscopre le proprie tradizioni. 

Il cambio di passo

Malgrado tutto, degli aggiustamenti andrebbero comunque fatti. «Se fosse stato realizzato il nostro progetto di copertura su parte di piazza Pertini - afferma Pierpaoli - a quest’ora, vista l’incognita meteo, un pezzo di manifestazione sarebbe comunque al sicuro». «Il cambio di passo che questa città deve fare è rispetto alla continuità di manifestazioni di questo tipo - suggerisce Santini -. Non si può più ragionare per eventi spot, ma serve una programmazione». Anche se le bancarelle non convincono proprio tutti: «Forse si esagera con tutti questi stand - dice Gioacchini -, corso Garibaldi ha un’altra funzione. Bisogna puntare su un arredo accattivante e su un’illuminazione adeguata». Altro nodo che potrebbe diventare un ostacolo nei quattro giorni di fiera: «I cantieri aperti - sottolinea Pierpaoli - che non aiutano chi viene da fuori città. In questi casi non bisogna farsi cogliere impreparati. Ad ogni modo è un’iniziativa che regala sempre grande visibilità alla città».

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