Ecco il velox dei record: 40mila multe in appena 3 mesi. E l’onda dei 300 ricorsi, in tanti hanno vinto

Ecco il velox dei record: 40mila multe in appena 3 mesi. E l’onda dei 300 ricorsi, in tanti hanno vinto
Ecco il velox dei record: 40mila multe in appena 3 mesi. E l’onda dei 300 ricorsi, in tanti hanno vinto
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Domenica 9 Gennaio 2022, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 11:03

FALCONARA  - C’è chi si è visto arrivare un cumulo multe del valore di quasi 2mila euro, chi se l’è “cavata” con poche decine di euro e qualche punto tolto dalla patente. C’è chi ha contestato la sanzione, facendo ricorso al giudice di pace, chi invece ha preferito pagare, chiudere subito la vicenda e far incassare soldi al Comune di Falconara. Sono i retroscena che si sono alternati dietro l’autovelox dei record, quello installato nel luglio 2019 sulla statale 16, sul rettilineo che in direzione nord sale verso la Caffetteria, e capace di sfornare in meno di tre mesi quasi 40mila multe. 


Autovelox dei record sì, ma anche della discordia, al centro di mille polemiche e centinaia di ricorsi portati avanti da cittadini multati per eccesso di velocità.

Il dispositivo era stato spento nell’ottobre del 2019 e poi riconvertito in “ safety tutor” nell’agosto del 2020. Ad oggi, i ricorsi per le multe staccate nei confronti di chi aveva premuto troppo sull’acceleratore si sono quasi esauriti. In totale, il palazzo del giudice di pace di Ancona ne avrà trattati almeno 300, di cui un centinaio portati avanti dall’avvocato Italo D’Angelo, chiamato a trattare la questione dall’associazione Acu Marche e del comitato per il Rispetto del codice della strada. «Ho vinto tutti i ricorsi presentati – afferma D’Angelo – ad accezione di tre (non sono stati persi nel merito ma per una questione di legittimità legata alla corrispondenza tra il titolare della causa e il proprietario dell’auto, ndr) eccependo sostanzialmente e per prima cosa il non rispetto della regola che vuole che ci siano almeno mille metri di distanza tra il cartello che segnala il limite di velocità e il punto dove si trova il dispositivo». 


In quel punto, il limite di velocità è di 70 chilometri orari. Alcune sentenze sono state appellate dall’amministrazione falconare e le cause si sono portate al tribunale di corso Mazzini, esaurendosi quasi totalmente lo scorso dicembre. Una larghissima fetta di automobilisti ricorsisti ha vinto la causa, vedendosi dunque tolta la sanzione e la decurtazione dei punti.

«Gli autovelox – continua D’Angelo, ex comandante della Polizia Stradale delle Marche – sono uno strumento utile per gli utenti, ma se alcuni Comuni ne fanno abuso, ecco che i dispositivi rischiano di diventare una macchina mangiasoldi. La sicurezza per strada si crea soprattutto mettendo più pattuglie. Ce ne vorrebbero sicuramente di più». Addirittura, per assistere gli automobilisti beffati, era stato istituito uno sportello coordinato da Ugl. Insieme Civico aveva conteggiato in media 800 multe al giorno per un ricavo complessivo di circa 2 milioni di euro da parte dell’amministrazione. In caso di “sconfitta” nelle cause con l’annullamento della multa decretata dal giudice, il Comune ha dovuto compensare le spese legali ai ricorsisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA