Lite col compagno, botte ai carabinieri. In casa a Falconara aveva un machete e una spada antica: 48enne (ubriaca) condannata

Il giudice ha disposto la restituzione delle armi

Lite col compagno, botte ai carabinieri. In casa a Falconara aveva un machete e una spada antica
Lite col compagno, botte ai carabinieri. In casa a Falconara aveva un machete e una spada antica
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 11:23

FALCONARA A dare l’allarme al 112 erano stati gli inquilini del condominio, in un’afosa sera d’estate. Sentivano grida e forti rumori provenire dall’appartamento della vicina e così, infastiditi e preoccupati, avevano chiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine. Nell’abitazione di Falconara erano intervenuti i carabinieri. Ad accoglierli, una donna completamente fuori di sé, in preda all’alcol e all’ira, che stava litigando con il compagno. Smodata la sua reazione: non tollerava quella visita a sorpresa, così ha dato in escandescenze, minacciando i militari di gravi ritorsioni e tentando di colpirli con calci e pugni. 

La sorpresa

Ma la sorpresa, quella vera, l’hanno trovata i carabinieri della tenenza di Falconara che, una volta entrati nell’appartamento della 48enne, hanno scovato una spada medievale lunga 60 centimetri e un machete di mezzo metro, prontamente sequestrati perché considerati illegali, dal momento che non ne aveva denunciato il possesso.

Per questo secondo capo d’imputazione ieri la donna, finita a processo e difesa dall’avvocato Nicoletta Pelinga, è stata assolta dal giudice Carlo Cimini, che ha disposto il dissequestro e la restituzione delle armi bianche alla proprietaria. È stata invece condannata a 7 mesi di reclusione per il reato di resistenza nei confronti dei tre carabinieri che erano intervenuti nell’appartamento e non erano stati certo accolti con le buone maniere. Ieri in tribunale è stato sentito come testimone il compagno dell’imputata, che ha raccontato come quella sera dell’8 luglio 2021 stava sì discutendo in modo animato con lei, ma non era in atto un litigio violento o comunque nulla che giustificasse l’intervento delle forze dell’ordine. La 48enne, già conosciuta per altri precedenti, era però ubriaca e avrebbe fatto il diavolo a quattro pur di non sottoporsi al controllo dei carabinieri. Per questo è stata condannata, anche se il suo legale ha già annunciato ricorso in appello.

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