Fabriano, ragazze stuprate al party in piscina: due indagati per la violenza di gruppo

Fabriano, ragazze stuprate al party in piscina: due indagati per la violenza di gruppo
Fabriano, ragazze stuprate al party in piscina: due indagati per la violenza di gruppo
di Talita Frezzi
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 15:20

PERUGIA - Stupro di Perugia: sono stati individuati e iscritti nel registro degli indagati due giovani ritenuti responsabili della violenza di gruppo consumata su due ragazze fabrianesi di 19 e 24 anni, nella notte tra il 18 e il 19 luglio scorsi in una piscina comunale a Ponte San Giovanni. Si tratta di un 20enne italiano nato a Perugia e residente in un vicino paese e di un 23enne egiziano. Sono indagati in concorso per violenza sessuale continuata e violenza sessuale di gruppo. 

La ricostruzione 

Gli investigatori della Squadra mobile di Perugia, diretti da Gianluca Boiano e coordinati dal pm Giuseppe Petrazzini, hanno lavorato con discrezione e tatto, considerando il tipo di reato.

Hanno convocato in Procura le due amiche nel pomeriggio di lunedì: le ragazze hanno fornito elementi utili a giungere all’identificazione del branco. Un ulteriore, fondamentale aiuto alle indagini, è arrivato dalle telecamere della piscina. Ieri, la svolta all’inchiesta: i due indagati sono ritenuti gli esecutori materiali della violenza consumata soprattutto ai danni della 19enne che avrebbe subito lo stupro, mentre l’amica sarebbe stata pesantemente palpeggiata. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, il 20enne italiano avrebbe trattenuto a terra la vittima mentre l’egiziano ne abusava. I ruoli sono definiti. Ma non si esclude che le stesse imputazioni o comunque altre accuse possano essere contestate al resto del branco, una decina di giovani già tutti identificati. Perugini e nordafricani. Con diverse responsabilità, magari, ma erano comunque presenti a quella brutale e vigliacca aggressione sessuale, non avrebbero fatto nulla per impedirla. Intanto la Procura di Perugia ha nominato due consulenti: il medico legale Laura Panata e il ginecologo Giovanni Pomili, entrambi professionisti di Perugia incaricati di eseguire accertamenti irripetibili. Ieri, il conferimento dell’incarico. La perizia sarà eseguita in settimana. Sarà anche nominato un perito informatico forense per gli accertamenti sugli smartphone delle due ragazze: sotto la lente d’ingrandimento del perito vi sono le chat, i messaggi e le immagini, i nickname e i social. La 19enne in quei drammatici momenti mentre riprendeva conoscenza dal torpore provocato dall’abuso etilico (non sono emerse tracce di una intossicazione da stupefacenti) e si trovava in balìa del suo aguzzino, avrebbe visto una foto dello stupro scattata dall’egiziano girare sulle chat e su Instagram. Saranno analizzati anche i telefoni dei due indagati. Ulteriori accertamenti tecnici da parte della Procura saranno disposti sul loro Dna. «Non intendiamo nominare nostri periti di parte – spiega l’avvocato fabrianese Ruggero Benvenuto che tutela la 19enne – per due ordini di motivi: il nostro interesse coincide con quello della Procura e poi la ragazza si trova in difficoltà economiche e non riuscirebbe a sostenere le spese degli onorari dei professionisti. A seguito di questa terribile vicenda ha dovuto lasciare il lavoro, suo malgrado. E’ sotto choc, traumatizzata. Sta seguendo un percorso psicologico di sostegno, oltre a un ciclo di antibiotici per evitare complicazioni per la sua salute».

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