Ripartenza, ombre sull’elettrodomestico. L’allarme: «Ordini in calo anche del 40%»

Ripartenza, ombre sull’elettrodomestico. L’allarme: «Ordini in calo anche del 40%»
Ripartenza, ombre sull’elettrodomestico. L’allarme: «Ordini in calo anche del 40%»
di Aminto Camilli
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Martedì 29 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 12:35

FABRIANO -  Soffre l’elettrodomestico. Ed è una sofferenza che non può non suscitare enorme ansia nel nostro territorio, considerato che stiamo parlando del settore che caratterizza il distretto industriale di Fabriano. I cali di produzione e alcune operazioni in essere (su tutte, la vicenda Whirlpool) contribuiscono a generare non poca apprensione, soprattutto in vista di un autunno che si prospetta assai difficile.

«Le grandi aziende del Fabrianese – sottolinea Giampiero Santoni, segretario regionale della Fim – stanno affrontando una riduzione significativa degli ordini, con cali dal 20 al 40% rispetto al 2022, anno che aveva già evidenziato una flessione media del 15%.

Il prolungato utilizzo della cassa integrazione ordinaria è ormai preoccupante e pesa seriamente sul potere d’acquisto dei dipendenti e delle loro famiglie, già gravemente colpite dalla congiuntura economica negativa». 


I due nodi


In una situazione complessivamente delicata, ci sono almeno due vicende che meritano un’attenzione particolare. Ci riferiamo ai casi di Whirlpool ed Electrolux. «Riguardo a Whirlpool – osserva Santoni – nello stabilimento di Melano (500 addetti), dove da oltre un anno è ripresa la cassa integrazione, la produzione si è ridotta del 40-45% e a settembre c’è il rischio che si lavori soltanto una settimana. La situazione non è così diversa negli uffici centrali, poiché, sebbene fino ad oggi per i colletti bianchi non sia intervenuta la cassa integrazione, si è comunque fatto uso di istituti contrattuali (ferie forzate), con grande riduzione dell’attività lavorativa. 


Le incognite


A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni per il prossimo passaggio alla nuova società, che al 75 % è in mano alla turca Arçelik». Come dire che potrebbero aprirsi scenari complicati in un territorio già duramente provato dall’emorragia dei posti di lavoro. Si potrà sapere qualcosa di più il 25 settembre, quando le parti sociali si confronteranno, a Roma, con la multinazionale statunitense. 


Incertezza anche sul versante Electrolux. «Con i conti in forte rosso a livello internazionale – spiega Santoni – ci risulta che Electrolux sarebbe intenzionata a smembrare il gruppo, cedendo la parte definita “Professional” (marchi Zanussi e Zoppas). E questo non fa stare tranquilli i circa 200 dipendenti del sito di Cerreto d’Esi, che produce cappe aspiranti». Al riguardo, giovedì prossimo, a Bologna, i vertici di Electrolux Italia incontreranno i sindacati. Secondo la Fim, «i tavoli aperti al Mimit sono importanti, ma per Fabriano si devono dare risposte immediate con interventi mirati. Non vogliamo “fabbriche di cassa integrazione” e non possiamo perdere il know-how, la strategicità e la professionalità acquisite nel corso degli anni». 

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