FABRIANO Nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali alla Beko Europe. Le difficoltà che sta attraversando il mercato dell’elettrodomestico, infatti, continuano a farsi sentire. Dopo una settimana di lavoro a pieno regime, da ieri allo stabilimento di Melano si è tornati alla cassa integrazione, la cui entità dipenderà, di volta in volta, dalle esigenze. Invece, nell’ultima settimana del mese, dal 25 al 31 marzo, è prevista cassa integrazione verticale, ossia con totale fermo produttivo.
L’utilizzo della cassa non è certo una novità, proprio a causa del periodo negativo dei mercati, ma anche per questo è urgente che si giunga quanto prima a un accordo sulla vertenza in corso tra azienda e sindacati.
Riguardo al sito fabrianese, l’aspetto più problematico concerne gli esuberi del personale impiegatizio (ben 226), ma non vanno dimenticate le 68 eccedenze annunciate nell’impianto di Melano, per non parlare delle questioni legate alla produzione, affinchè si possa avere uno sviluppo futuro di Beko e dei territori coinvolti. Nonostante la distanza delle posizioni, l’azienda ha sempre tenuto a rimarcare che «il negoziato va avanti e confidiamo in una buona interlocuzione per dare prospettive sostenibili a Beko in Italia nel lungo periodo. Ci auguriamo che al tavolo del 14 marzo si possa procedere verso una conclusione positiva della vertenza, che possa offrire risposte efficaci ad evitare altre perdite alle attività italiane del Gruppo».