Città della carta e della filigrana: ecco come Fabriano resta al palo

Città della carta e della filigrana: ecco come Fabriano resta al palo
Città della carta e della filigrana: ecco come Fabriano resta al palo
di Marco Antonini
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Giovedì 20 Agosto 2020, 04:05

FABRIANO - Città della carta e della filigrana: la proposta di legge regionale per Fabriano alla fine non è stata approvata in questa legislatura. Scoppia la polemica con l’affondo del sindaco, Gabriele Santarelli, nei confronti del Pd e dell’Associazione Fabriano Progressista. Attacca il primo cittadino: «La legislatura della Regione Marche si chiude senza che la legge per riconoscere ufficialmente Fabriano città della carta e della filigrana abbia potuto vedere la luce. Una storia nata male, tanto che già dal principio si era capito quale sarebbe stato l’epilogo. Un interesse per tutta la città, sacrificato sull’altare del protagonismo e dell’individualismo di chi aveva più interesse a intestarsi il risultato che non a raggiungere il risultato stesso». 

 

Santarelli non le manda a dire. «Mentre la Fondazione Carifac aveva individuato un percorso partecipato coinvolgendo l’amministrazione, l’Associazione Fabriano Progressista e il Pd hanno lavorato di nascosto su strade parallele in maniera individuale con il risultato che in Regione sono state presentate due leggi, una portata da Manuela Bora e una da Moreno Pieroni. Il Pd - incalza - ha pure portato l’assessore Bora a Fabriano, nel tentativo di fare proprie la proposta e il percorso della Fondazione, organizzando un convegno-spot al quale l’Amministrazione non era stata invitata, l’invito informale è arrivato dalla Fondazione». Poi il proposito finale: «Con la prossima amministrazione regionale prenderemo in mano la situazione affiancando la Fondazione e non permettendo a nessuno di mettere il proprio ego di fronte al bene collettivo». 

La replica del Pd non s’è fatta attendere. «Ci stupisce l’attacco di Santarelli sulla questione della proposta di legge della carta, un’iniziativa che abbiamo portato avanti insieme al territorio per valorizzare un patrimonio unico e di immenso valore per tutta la regione. Proprio gli assessori Bora e Pieroni, che il sindaco attacca, sono quelli che hanno portato avanti la candidatura della filigrana di Fabriano come bene immateriale Unesco». E qui il Pd si chiede: «Dove erano i consiglieri regionali M5S che non si sono degnati di sottoscrivere alcuna proposta? Dov’era l’Amministrazione che non si è mai sentita? Ci pare proprio che l’interesse del sindaco sia più elettorale che di sostanza» è la stoccata finale del circolo fabrianese. Anche l’associazione Fabriano Progressista attacca il sindaco e respinge al mittente le accuse. Il consigliere Vinicio Arteconi spiega: «L’iter che abbiamo seguito è stato quanto di più istituzionale si possa immaginare. Prima abbiamo presentato una bozza di documento, poi approvata, in commissione consiliare e poi alla capigruppo. Il documento impegnava sindaco e giunta a trasmetterlo in Regione e a seguirne l’iter». 

Scende in campo anche Olindo Stroppa, consigliere comunale di Forza Italia: «La Regione, a guida Partito democratico - è la sua voce - ancora una volta ha seguito convintamente il suo progetto, fallimentare, di dividere le Marche in due realtà distinte. L’entroterra, sempre più agonizzante, subisce l’ennesimo affronto». Andrea Giombi, consigliere comunale di Fabriano Progressista, incalza: «La maggioranza fabrianese, tra le altre cose, ha detto no sia alla compartecipazione per la realizzazione del Festival della Carta e della Filigrana, e persino un altro no alla richiesta di installare dei semplici cartelli agli ingressi comunali con la scritta “Fabriano città della carta e della filigrana”».

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