Evacuazione per la bomba
Tre quartieri in zona rossa

Evacuazione per la bomba Tre quartieri in zona rossa
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Mercoledì 7 Novembre 2018, 06:25
ANCONA - Meglio segnarsi con un circoletto rosso, nel calendario 2019, la data del 20 gennaio. Specie per chi abita o lavora tra gli Archi, la stazione e il Piano, in un raggio di 800 metri dal luogo dove il 17 ottobre scorso è rispuntato un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, durante i lavori per smantellare alcuni binari a pochi metri da via Marconi. Perché quella giornata, non a caso domenicale, è stata scelta per rimuovere la bomba d’aereo inglese, del peso di 250 libbre, riaffiorata nell’area degli «scambietti», sotto l’asse attrezzato, e portarla in una cava dove sarà fatta brillare. 

 

Durante le operazioni di bonifica, che saranno avviate all’alba e si protrarranno per alcune ore, massimo 10, sarà necessaria l’evacuazione della zona rossa individuata tracciando un cerchio dal raggio di 800 metri dal punto in cui da tre settimane l’ordigno è sepolto sotto 40 metri cubi di terra, messo in sicurezza dagli artificieri. Il Comune ha già fatto una ricognizione completa dei residenti e delle strutture presenti nell’area di sgombero, che copre una superficie di circa 2,1 km quadrati nella zona nord-ovest a ridosso del centro cittadino: l’evacuazione interesserà circa 12mila residenti, 11.986 per la precisione. La decisione di rimuovere fra due mesi e mezzo la bomba lunga 70 centimetri e dal diametro di 20 è stata presa ieri all’unanimità al termine di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al vertice presieduto dal prefetto Antonio D’Acunto nel palazzo del Governo hanno partecipato i vertici delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, della protezione civile regionale, della capitaneria di porto, l’assessore comunale alla sicurezza Stefano Foresi, con il comandante della polizia Municipale Liliana Rovaldi, e il comandante della polizia provinciale.

Visto che nella zona rossa ci sono anche la stazione ferroviaria e un tratto di binari della linea Adriatica, al summit hanno partecipato anche rappresentanti di Rete ferroviaria Italiana e del reggimento ferrovieri Esercito italiano di Castelmaggiore (Bologna), che dovranno gestire anche l’interruzione del traffico ferroviario e i servizi bus alternativi. «Nel corso della riunione - informava ieri la Prefettura di Ancona - gli artificieri hanno ribadito che l’ordigno è stato posto in condizioni di sicurezza, senza pericolo, e hanno illustrato le operazioni da effettuare in vista della bonifica». Il Genio militare realizzerà un’opera di protezione: l’ordigno sarà rinchiuso in un sarcofago formato da 500 metri cubi di sabbia, legata con speciali reti metalliche e coperta da “piscinette” per attutire eventuali esplosioni durante il trasporto. 

La data del 20 gennaio 2019 (festiva, per limitare i disagi) è stata scelta per consentire «le necessarie opere e pianificazioni». L’amministrazione comunale, per informare la cittadinanza, attiverà anche una linea telefonica dedicata. Già pronto il piano per la viabilità e si stanno definendo i locali pubblici, soprattutto palestre, dove ospitare gli sfollati, con particolare attenzione a disabili e allettati. I vigili del fuoco, grazie a un sofisticato sistema informatico, hanno censito le principali infrastrutture interessate e i siti da proteggere dal rischio di incendio. Sarà diffusa al più presto dal Comune una mappa precisa delle zone da evacuare, con l’elenco delle vie e dei numeri civici interessati. Ma basta muovere un compasso digitale su Google maps per capire che dentro la zona rossa ci sono vie e quartieri molto popolosi: gran parte del rione degli Archi, ampie zone del Piano con i palazzoni di corso Carlo Alberto, via Giordano Bruno, via Dalmazia, Ragusa e Lamaticci, via De Gasperi, l’inizio di via Martiri della Resistenza e largo Sarnano. Dentro anche il tratto iniziale della Flaminia, prima della Palombella. Fuori dal cerchio rosso piazza Ugo Bassi, con il suo terminal dei bus, come pure i palazzi della Regione Marche, che anche di domenica ospitano il quartier generale della Protezione civile. Al sicuro anche le banchine del porto, ma ci saranno problemi per l’accesso dei Tir, dato che via Mattei taglia proprio il cerchio proibito, dentro al quale ci sono anche la Mole Vanvitelliana e il molo peschereccio del Mandracchio. 

Ieri il sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore Stefano Foresi assicuravano che sono già definite tutte le operazioni per condurre l’intervento nella massima sicurezza. «Verranno illustrati a breve, punto per punto - spiegava il sindaco - tutti i passaggi necessari. Abbiamo predisposto il piano della viabilità e si sta lavorando per organizzare l’evacuazione di coloro che saranno allontanati di casa durante le operazioni, che comunque si concluderanno nell’arco della giornata».
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