Chiaravalle, marciapiede trappola
Donna cade e batte violentemente la testa

Chiaravalle, marciapiede trappola Donna cade e batte violentemente la testa
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Lunedì 7 Dicembre 2015, 05:26 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 17:06
CHIARAVALLE - Si sono vissuti momenti di paura sabato sera intorno alle 19,15 in via Gramsci, proprio di fronte al negozio Il Regno della Pasta. Graziella Taddei, una signora di 67 anni di Chiaravalle, stava tranquillamente camminando sul marciapiede della via dopo un pomeriggio di compere e relax quando, in un punto in cui il marciapiede è particolarmente danneggiato, inciampata, ha perso l'equilibrio, è caduta ed ha violentemente battuto la testa prima sul muro di una casa e poi sul cemento del marciapiede. E' stata immediatamente soccorsa dalla titolare del negozio e da alcuni passanti che si sono preoccupati delle sue condizioni di salute visto che la donna perdeva copiosamente sangue dalla testa e presentava i segni di varie escoriazioni ed ecchimosi. La titolare del Regno della Pasta ha subito telefonato al 118 e dopo pochi minuti è giunta sul posto un'autoambulanza dell'Avis di Montemarciano. La donna è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Carlo Urbani di Jesi dove le sono stati diagnosticati un trauma commotivo causato dal colpo ricevuto nelle regione orbitale del cranio ed alcune ferite. Ieri, fortunatamente, sembrava aver assorbito il trauma e aveva tranquillizzato familiari e conoscenti. Alcuni cittadini accorsi sul posto però hanno inscenato polemiche e critiche anche dure. In particolare Giuseppe Eusebi era davvero indignato. "Lo stato pietoso in cui versano i marciapiedi - dice Eusebi - non è un problema solo di Chiaravalle ma nella nostra città ci sono situazioni davvero al limite, come il marciapiede di via Gramsci che ha causato questo incidente ed il cui stato di degrado è stato tante volte segnalato ai responsabili comunali o come i marciapiedi di via Verdi e di molte altre strade. Sarà il caso di ristrutturarli perché infortuni anche gravi sono all'ordine del giorno e le vittime giustamente fanno poi causa al comune per essere risarciti dei danni".
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