Si muovono le istituzioni
per salvare la Desi Mobili

Desi Mobili
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Sabato 21 Marzo 2015, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 10:34
CERRETO D'ESI - Si muovono le istituzioni. Perché la triste vicenda del fallimento della Desi Mobili, la storica azienda cerretese che per circa tre decenni ha prodotto cucine, potrebbe riservare un finale positivo qualora giungessero altri imprenditori interessati a subentrare. Così, in attesa della nomina del curatore fallimentare, che arriverà entro la fine di marzo, i sindacati puntano con forza a coinvolgere gli organismi istituzionali, dal Comune alla Regione Marche, con l'obiettivo di mantenere elevata l'attenzione su una questione decisamente vitale per l'economia di Cerreto d'Esi e, più in generale, dell'intero comprensorio fabrianese. Martedì prossimo, i rappresentanti di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil saranno ricevuti in municipio dalla dottoressa Angela Buzzanca, il commissario prefettizio che dalla metà di agosto sta gestendo il Comune di Cerreto d'Esi, in seguito all'improvviso scioglimento del consiglio comunale (all'inizio di agosto si dimisero ben otto consiglieri sui dodici totali del civico consesso), che aveva messo fine all'esperienza di sindaco di Livia Ciappelloni, durata appena 74 giorni. Di contatti stretti le organizzazioni sindacali del settore continuano ad averne anche con la Regione Marche, assessore alle Politiche del lavoro Marco Luchetti in primis, per cui è assai probabile che a breve ci sarà un incontro anche con lui. "Certo è - spiegano le parti sociali - che se alla Desi non subentrerà nessuna ditta, sarà un duro colpo per economia del territorio". Intanto, dopo l'apertura della mobilità volontaria per 80 lavoratori, con l'arrivo del curatore fallimentare se ne saprà di più pure per ciò che riguarda la cassa integrazione straordinaria per gli altri 60.
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