Marito disabile e 1000 euro al mese in 4, il sindaco di Castelfidardo: «L'aiuteremo a trovare un lavoro fisso»

Marito disabile e 1000 euro al mese in 4, il sindaco di Castelfidardo: «La aiuteremo a trovare un lavoro fisso»
Marito disabile e 1000 euro al mese in 4, il sindaco di Castelfidardo: «La aiuteremo a trovare un lavoro fisso»
di Giacomo Quattrini
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Sabato 11 Novembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:45

CASTELFIDARDO «Conoscevamo quella situazione così delicata e purtroppo non è l’unica in città. Specialmente ora che il Governo centrale ha tolto il Reddito di cittadinanza sono sempre di più le famiglie che si rivolgono ai Comuni, ai quali tra l’altro non sono stati aumentati i fondi statali per il sociale». Il sindaco di Castelfidardo, il grillino Roberto Ascani, farà la sua parte di fronte all’appello di Monica Maggi, la 51enne fidardense che al Corriere Adriatico ha raccontato la sua storia complicata: i mille euro al mese per mantenere 4 persone e un marito con una disabilità riconosciuta al 75% di tipo cognitivo. 

 
Le difficoltà 


La donna è stata costretta a cercare un secondo lavoro part time perché lo Stato per la disabilità del marito riconosce appena 280 euro mensili, più 200 di reddito di cittadinanza e un assegno per i figli di 19 e 14 anni, peraltro anche loro con difficoltà, tra crisi adolescenziali, depressioni, postumi di bullismo e assistenza scolastica.

Per questo chiede uno sforzo in più dallo Stato per non far sentire abbandonata la famiglia di fronte alla malattia del marito, per il quale potrebbe essere utile un lavoro part time appropriato alle sue condizioni, in modo da tenerlo attivo e aiutare l’economia famigliare.

«Capisco le sue richieste, eravamo già a conoscenza della situazione della signora Maggi, in passato -rivela Ascani- il Comune ha pagato delle bollette con il fondo di solidarietà, ma è comprensibile che non sia sufficiente, per questo avevamo già fissato un incontro in Municipio con lei la prossima settimana». L’obiettivo è «capire se il Comune può intervenire con l’assistenza scolastica e domiciliare, aiutare la signora a trovare un lavoro stabile, in modo da avere uno stipendio più consono».

C’è poi la questione della Caritas: la donna ritiene insufficiente il pacco viveri mensile da 20 euro visto che in casa sono in 4. Rivolgersi all’Emporio solidale della Caritas di Osimo non le sarebbe possibile. «Come Comune -spiega Ascani- non possiamo dirottare le nostre segnalazioni su altre città, dobbiamo rivolgerci alla Caritas fidardense, ma approfondirò la questione per capire se la signora può andare all’Emporio solidale di Osimo».

Il sindaco traccia un quadro a tinte fosche sulla povertà. «Da quando hanno deciso di togliere il Reddito di cittadinanza le incombenze ricadono sempre più sui Comuni, perché sono in aumento le situazioni di indigenza. L’altra settimana un concittadino è stato costretto a dormire due notti in strada, ora ha trovato sistemazioni di fortuna, ma serve un sostegno continuativo che deve venire da enti sovraordinati, il Comune può aiutare a pagare le utenze ma sono interventi spot, non risolutivi». 

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