Ancona, boulevard stregato: una variante allunga i tempi. In via XXIX Settembre marciapiedi più ampi. Altri 90 giorni di lavori

Ancona, boulevard stregato: una variante allunga i tempi
Ancona, boulevard stregato: una variante allunga i tempi
di Antonio Pio Guerra
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:13

ANCONA Via XXIX Settembre, si cambia. Approvata in giunta una variante al progetto del boulevard stregato, finito sotto i ferri ormai tre anni fa e non ancora completato. «Non prevedendo più la pista ciclabile in quella zona, adegueremo la larghezza dei marciapiedi e la porteremo ad 1,5 metri» spiega l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini. L’intervento riguarderà la porzione di lungomare dal Mandracchio fino all’imbocco di via XXIX Settembre. 

I costi

«È previsto lo spostamento del cordolo e l’ampliamento del marciapiede» continua Tombolini. La variante approvata ieri porta in dote anche un aumento dei costi di 27mila euro, comprensivi dell’intervento sul cordolo in calcestruzzo necessario a sostenere la balaustra, già realizzato.

«Ma la cifra rientra nei fondi garantiti dall’economia del lavoro e dallo sconto dell’azienda» fa l’assessore. Presto dovrebbe ripartire anche il cantiere per l’ultimazione della pavimentazione nel tratto da Porta Pia alla Banca d’Italia.

I lavori strutturali erano terminati all’inizio di agosto e con la promessa di iniziare a pavimentare entro la fine del mese. Così non è stato, colpa di un errore nella realizzazione del cordolo del marciapiede. Lo sbaglio fu della ditta, che realizzò un cordolo troppo basso per le mattonelle scelte per la pavimentazione.

«Partiti i lavori, in 90giorni saranno conclusi» promette Tombolini. Ma allora quando verrà consegnato il boulevard? «Entro fine aprile» secondo Tombolini. Intanto passa in stand-by il progetto di tinteggiatura - la terza - della balaustra del tratto dalla Banca d’Italia a Porta Pia. Il bianco candido scelto per il nuovo look ha infatti sofferto intemperie e inciviltà e oggi è già annerito dalle impronte di scarpe di quanti vi si sono appoggiati. «Ho chiesto di verificare se ci sono i soldi per la verniciatura» dice Tombolini. Perché in caso non bastassero le somme rimaste per il progetto del nuovo lungomare, allora bisognerebbe cercare altrove le coperture. E non è detto che riverniciare per la terza volta un’opera già finita sia una priorità.

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