Ancona, la protesta finisce sulle vetrine dei negozi: esposte le bollette. «Situazione insostenibile»

Ancona, la protesta finisce sulle vetrine dei negozi: esposte le bollette. «Situazione insostenibile»
Ancona, la protesta finisce sulle vetrine dei negozi: esposte le bollette. «Situazione insostenibile»
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 21:07

ANCONA - Il clamore della protesta scende giù, fin dove la baia sfuma nell’Adriatico. L’incubo del caro-bollette s’insinua tra chi fa sintesi di tintarella&gourmet. Sulle vetrate del ristorante Il Laghetto, a Portonovo, le cedole delle utenze impazzite spezzano la levità della vacanza. Marcello Nicolini non schiva l’emergenza del momento: «A luglio dell’anno scorso per le spese energetiche pagai 4.300 euro, quest’anno il botto: 13.200 euro».

È spiazzato: «Avevo organizzato la mia attività stagionale sulla base di un previsto costo che oggi trovo enormemente lievitato. È difficile andare avanti». Le sua voce austera spezza l’idillio di mezza estate di fronte alla bellezza del Conero che si protende nel mare: «È davvero insostenibile, ma non ci fermeremo mai». La sua certezza: «Non potrò farla pagare ai clienti. Dovrò studiare quali sacrifici fare». I suoi fornelli, brand del golfo, ora sono simbolo ed esempio delle “Bollette in vetrina”.

Targate Confcommercio.

 
La resistenza 


L’amarezza è anche una tazzina di caffè. A sentire Michele Angelo Zannini il gusto ora ci guadagna un po’ meno. «Da 5mila euro siamo passati a 16mila euro. Aumenti difficili da sostenere. No, non chiuderemo, non licenzieremo». Da quel crocevia di varia umanità che è il caffé Giuliani, dove la traiettoria pedonale di corso Garibaldi intercetta il fronte del porto, mette in chiaro: «Non potremo far nulla per risolvere il problema, potremo solo tentare di d arginarlo». Indica le mosse per difendersi: «Agiremo sulla catena del freddo. Niente più frigoriferi se non strettamente essenziali e via il servizio di pre-raffreddamento che ci ha sempre permesso di avere sempre bevande freschissime. A rimetterci saranno i servizi». Ma da un’idea non si schioda: «Non licenzieremo. Mai». Resistenza attiva. Dalle sue teche glamour gli inchiostri di tendenza si confondono con l’urgenza dei tempi: «Nonostante i miei importi siano piccoli rispetto a quelli sostenuti dai pubblici esercizi, ho deciso di aderire e appoggiare la campagna di Confcommercio perché le somme da pagare sono raddoppiate e devo ancora ricevere la fattura di agosto». La mossa di Francesco Ciarrocchi, volto e anima de La stilografica, è prevenzione e condivisione. Insieme. 


L’alternativa 


Si mantiene in equilibrio, Francesca Petrini da Monte San Vito. Da signora dell’olio made in Marche e portavoce nazionale della Cna, si applica nel difficile esercizio della riduzione del danno: «Il costo è almeno triplicato, ma per fortuna abbiamo dalla nostra parte la possibilità di usare le biomasse come le sanse, ovvero lo scarto della lavorazione delle olive, specie per il riscaldamento». Il suo corollario della sostenibilità: «Non ci mancano neanche le potature degli ulivi: le parti più piccole vengono trinciate in campo lungo, i filari, mentre le parti più grosse vengono usate nei camini». È una vecchia storia: «Per noi il problema c’è, ma lo superiamo con questa modalità alternativa di produrre energia che pratichiamo in realtà da trent’ anni».
Gianluca Di Buò con Idea, un’impresa meccanica alle porte di Ancona, punta sul paradosso. «L’anno scorso abbiamo speso 1.015 euro per 3.810 kwh, quest’anno abbiamo sborsato 1.709 euro per 2954 kwh». L’evidenza è una strofa incantata: «La bolletta è raddoppiata. La situazione è molto complicata e sicuramente le aziende sono a rischio. Auspichiamo interventi strutturati del governo e anche controlli sulle speculazioni». Sulle fronte delle strategie di resistenza è già rodato: «Al momento cerchiamo di incentivare, per quanto possibile lo smart working e , ove possibile, di applicare le buone prassi di risparmio energetico». 


I controlli 


Dal Anche per Fausto Orazi del ristorante “Le Copertelle” di Serra San Quirico la situazione un correttivo immediato: «Solo la bolletta del gas rispetto al 2021 è aumentata del 140%, siamo molto preoccupati per i costi che dovremo affrontare questo inverno. Dal debutto della pandemia il nostro lavoro si è trasformato in una continua e affannosa corsa ad arginare le emergenze, mentre i margini di guadagno sono inevitabilmente calati. Servono azioni concrete e immediate da parte del Governo e dell’Unione europea».

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