Stangata bollette, piscine e palasport di Ancona al collasso: «Subito un tavolo con i gestori»

La stangata delle bollette, piscine e palasport di Ancona al collasso: «Subito un tavolo con i gestori»
La stangata delle bollette, piscine e palasport di Ancona al collasso: «Subito un tavolo con i gestori»
di Stefano Rispoli
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Lunedì 29 Agosto 2022, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 15:23

ANCONA - Tutti attorno a un tavolo. Subito. Perché le bollette-monstre arrivate negli ultimi mesi sono da capogiro. E le previsioni per l’autunno mettono i brividi. L’emergenza è soprattutto per le piscine, i cui gestori tremano all’idea di dover incrementare i consumi per il riscaldamento dell’acqua.

Ma non se la passano meglio palestre, palazzetti, campi da calcio: chi più, chi meno, sono tutti impianti energivori che richiedono soluzioni immediate per fronteggiare i prezzi del gas schizzati in orbita. La giunta Mancinelli corre ai ripari: ha convocato tutti i gestori della quarantina di strutture sportive pubbliche per individuare una strategia condivisa che abbia un impatto immediato sulle bollette.

L’appuntamento (da confermare) è per mercoledì a Palazzo del Popolo. 


L’emergenza 


«La situazione è esplosiva, è come se ci trovassimo in guerra» commenta l’assessore al Bilancio, Ida Simonella. Non c’è più un minuto da perdere. «L’emergenza va affrontata a livello nazionale, ma sul piano locale dobbiamo fare tutto quello che può essere fatto. Intanto - dice - insieme all’assessore Andrea Guidotti stiamo convocando subito i gestori degli impianti sportivi, tutti, per verificare con loro i disallineamenti dall’equilibrio dei loro bilanci, con le piscine in testa in termini di difficoltà. Analizzeremo caso per caso le utenze e metteremo in fila le varie situazioni per intervenire nell’immediato. In alcuni casi le bollette sono già triplicate: ma a settembre che succederà?». 


Prezzi record


Alla luce del trend record del gas, che ha sfiorato i 340 euro al megawattora, si dovranno rivedere le stime per il 2022: la spesa da 7 milioni di euro prevista dal Comune per il gas e l’illuminazione pubblica probabilmente dovrà essere ritoccata per eccesso. «E stiamo già parlando di una cifra che supera di almeno 3 milioni la bolletta generale del 2021 - sottolinea la Simonella -. Il risparmio garantito dalla sostituzione dei vecchi impianti di illuminazione con quelli a led di nuova generazione è stato tutto mangiato dai rincari».

 
Le soluzioni 


La strategia anti-crisi pensata dal Comune vuole produrre effetti nell’immediato e prevede sovvenzioni ai gestori degli impianti sportivi, ma anche aiuti alle categorie più disagiate. «Molti non sanno che lo Stato ha elargito dei bonus energetici, dunque serve una maggiore campagna di informazione - spiega la Simonella -, ma è anche necessario integrare il capitolo di spesa dedicato alle famiglie meno abbienti. Come giunta vedremo tutte le misure da mettere in campo». Si ipotizza un ulteriore taglio ai consumi pubblici: dopo la decisione di spegnere i lampioni un’ora e 20 minuti prima dell’alba, potrebbero essere oscurati i monumenti, anche a costo di provocare possibili ripercussioni sulla sicurezza notturna. «Capiamo che questa scelta ha creato un minimo di disagio, ma da qualche parte dobbiamo pur cominciare», commenta l’assessore al Bilancio. Che ricorda: «Per l’illuminazione pubblica in questi anni abbiamo fatto investimenti che avevano abbattuto del 50% i consumi prima della crisi energetica: oggi resta il beneficio in termini di riduzione dell’inquinamento. Ora servono misure nazionali urgenti perché di certo i maggiori costi non possono essere riversati tout court sulle famiglie». E le scuole? «Sebbene gli edifici siano di proprietà del Comune - conclude la Simonella - le scelte sulle attività didattiche vengono prese altrove e noi ci adegueremo». Un’ipotesi? La settimana corta, con Dad il sabato. L’Anp, il più grande sindacato dei presidi, ci sta pensando. 

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