Prof ipovedente bocciata al concorso, il Tar di Ancona le dà la cattedra dopo 8 anni. Non le avevano dato l'extra tempo allo scritto

Lo aveva ripetuto ed era passata. Il contratto firmato con il liceo era sub judice

Prof ipovedente bocciata al concorso, il Tar di Ancona le dà la cattedra dopo 8 anni
Prof ipovedente bocciata al concorso, il Tar di Ancona le dà la cattedra dopo 8 anni
di Federica Serfilippi
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Venerdì 15 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:13

ANCONA Quasi otto anni con un contratto a tempo indeterminato sub iudice, condizionato all’esito di un procedimento pendente al Tar. Ha arginato lo spauracchio di perdere il lavoro un’insegnante ipovedente che nei giorni scorsi ha vinto il ricorso presentato nel 2016 al tribunale amministrativo. La docente, che insegna in un liceo della provincia di Ascoli, si era rivolta ai giudici impugnando i risultati della prova scritta del concorso a cui aveva partecipato nel maggio 2016, ad Ancona. Quel concorso serviva a reclutare nuovi docenti di lettere, storia e geografia da assegnare alle scuole medie e agli istituti superiori. 

La mancata chance

L’insegnate non aveva superato la prova e le era stato dunque precluso l’accesso al test orale. In quell’occasione, questo il motivo del ricorso al Tar, non era stata rispettata «la disciplina concernente i candidati affetti da disabilità, non avendo ella ricevuto l’ausilio necessario, in precedenza espressamente richiesto, del tempo supplementare nel corso dell’espletamento della prova concorsuale». In pratica, non le era stato concesso del tempo in più per completare la prova. Lamentando tale mancanza, nel luglio 2016 il Tar aveva accolto «l’istanza cautelare al fine di ripetere la prova scritta e, eventualmente, sostenere le prove orali in caso di superamento della stessa».

La prof si era dunque sottoposta per la seconda volta al concorso, avendo per la sua disabilità un tempo extra. Alla prova scritta, passata in modo brillante, ha fatto seguito l’orale. L’esito positivo di entrambi i test ha portato la docente in graduatoria per le classi di concorso legate alle materie letterarie, tra cui italiano e latino.

La docente, assistita dagli avvocati Matteo Catalani e Simona Cognini, si è quindi inserita a tutti gli effetti nel mondo scolastico, stipulando un contratto a tempo indeterminato con un liceo dell’Ascolano. Tale contratto, però, presentava una postilla: era condizionato all’esito del rincorso pendente davanti al Tar, che dopo l’istanza cautelare non si era più espresso nel merito. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dando ragione in toto all’insegnante, che ha quindi potuto tirare un sospiro di sollievo: il lavoro è salvo.

I motivi

Per i giudici del Tar, «è incontestato che la ricorrente avesse diritto a tempi aggiuntivi, la cui mancata concessione nella prima prova è stata dovuta alla presentazione di documentazione ritenuta insufficiente dall’Amministrazione». Si sarebbe verificato «un difetto di comunicazione» tra le parti, tale da impedirle di usufruire di un tempo maggiore per completare la prova scritta. Dopo otto anni, la controversia è stata finalmente risolta.

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