Arcevia, mostra i genitali a 3 ragazzine nel bar: «Si toccava, siamo fuggite dalla paura»

Arcevia, mostra i genitali a 3 ragazzine nel bar: «Si toccava, siamo fuggite dalla paura»
Arcevia, mostra i genitali a 3 ragazzine nel bar: «Si toccava, siamo fuggite dalla paura»
di Stefano Rispoli
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Martedì 16 Aprile 2024, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 14:23

ARCEVIA «Ero seduta al tavolo del bar vicino alla scuola, insieme a due mie compagne di classe, in attesa dell’autobus per tornare a casa. Mi sono voltata per vedere se fosse arrivato il pullman e mi sono trovata davanti quell’uomo che indossava la mascherina e un cappello. Era in piedi, si toccava i genitali. Per tre volte ci ha chiesto: lo volete?». Sin troppo esplicito il riferimento hard. Aveva solo 14 anni quando ha vissuto il faccia a faccia choc con l’esibizionista seriale. Ieri la ragazza ha ripercorso quell’esperienza traumatica in aula, ascoltata dal giudice Corrado Ascoli: è una delle 6 giovanissime che sarebbero state molestate dal 60enne di Arcevia, finito a processo per atti osceni in luogo pubblico con le aggravanti della recidiva e dell’aver commesso il fatto vicino ad una scuola, la sede staccata dell’istituto comprensivo Corinaldesi-Padovano. 


La testimonianza 

Era l’11 novembre 2021 quando la studentessa ha avuto lo sgradevole incontro ravvicinato con l’imputato. «Non l’avevo mai visto, sono scappata dalla paura - ha riferito in tribunale -.

Poi ho raccontato quello che era successo a mia cugina e ai miei genitori». Il giorno dopo all’Ipsia di Arcevia si sono presentati i carabinieri, chiamati dal preside che, nel frattempo, era stato avvertito dai familiari di una delle giovanissime vittime. «Sapevamo di chi si trattava perché la descrizione era precisa e quell’uomo è conosciuto in paese - hanno spiegato al giudice due carabinieri che hanno condotto le indagini -. Lo chiamano “il matto”, spesso è ubriaco e ha molti precedenti». Al 60enne viene contestato un secondo episodio, avvenuto il 16 dicembre 2021, dunque a poco più di un mese dal primo, ma sempre nelle vicinanze dell’istituto superiore. Secondo l’accusa, l’uomo aveva bevuto e si era seduto su una panchina abitualmente utilizzata dagli studenti in attesa dell’autobus. Quella mattina c’erano tre minorenni, appena uscite da scuola. All’improvviso si sarebbe abbassato i pantaloni per mettersi a orinare sul marciapiedi. Poi si sarebbe rivolto alle tre ragazzine, mostrando i genitali. I carabinieri, transitati in zona poco dopo, notarono le giovani turbate e altri tre ragazzi all’ingresso della vicina caserma, intenti a chiedere aiuto. «L’uomo era seduto sulla panchina, era ubriaco, aveva i pantaloni sbottonati e sotto la panchina c’era dell’orina» ha confermato l’ex vicecomandante della stazione di Arcevia, ascoltato ieri dal giudice. Dopo quegli episodi, le ragazzine sono state ascoltate dagli inquirenti in forma protetta con l’assistenza di una psicologa. Le indagini hanno portato alla denuncia del 60enne (difeso dall’avvocato Marcellino Marcellini) e al processo che si concluderà il prossimo 20 maggio, quando è attesa la sentenza. 

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