Ancona, violenze sessuali e ricatti
tra clochard: condannato a 7 anni

Ancona, violenze sessuali e ricatti tra clochard: condannato a 7 anni
di Federica Serfilippi
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Venerdì 17 Maggio 2019, 05:10
ANCONA - Avevano denunciato di essere state abusate sessualmente e costrette a fare l’elemosina all’interno della cittadella sanitaria di Torrette. Madre e figlia, rispettivamente 60 e 40 anni, avevano puntato il dito contro un clochard romeno che come loro aveva trovato riparo nei meandri abbandonati dell’ospedale.
L’uomo, un 36enne senza fissa dimora, è finito in arresto lo scorso agosto dopo le indagini portate avanti dai carabinieri della stazione di Collemarino, guidati dal comandante Giuseppe Colasanto. Ieri mattina, nei suoi confronti è arrivata la stangata dal collegio penale presieduto dal giudice Francesca Grassi. Il romeno, Valer Lacatus, è stato condannato a scontare sette anni e tre mesi di reclusione.
  
Riconosciuti tutti i capi d’imputazione contestati: violenza sessuale, estorsione e induzione alla prostituzione. Quest’ultimo reato aveva come sola persona offesa la donna più giovane. A lei andrà un risarcimento di 50 mila euro, 3mila alla madre. Le due donne erano rappresentate dall’avvocato Andrea Coen. Lacatus, difeso dall’avvocato Mauro Paolinelli, è in carcere da nove mesi, dall’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip. Ha sempre rigettato ogni contestazione, soprattutto quella riferibile agli abusi sulla 40enne, sostenendo l’esistenza di una relazione d’amore con la donna. Il sostituto procuratore Serena Bizzarri aveva preteso per l’imputato tre anni e dieci mesi, chiedendo l’assoluzione per l’induzione alla prostituzione. La denuncia sporta dalle vittime prendeva in considerazione un arco temporale tra maggio e giugno 2018, quando loro e il 36enne – essendo tutti e tre senza fissa dimora – avevano trovato riparo per la notte nelle aree abbandonate dell’ospedale.
Violentate negli anfratti
Entrambe sarebbero state vittime di abusi sessuali, perpetrati – secondo quanto emerso in udienza – in anfratti non distanti dagli ingressi di Torrette. In più, le donne avevano denunciato di essere state costrette a elargire al 36enne gli incassi dell’elemosina. Lui, per farsi dare le piccole somme raccattate, avrebbe minacciato di picchiarle o farle aggredire. L’ultima accusa riguarda l’induzione alla prostituzione della 40enne, spinta ad andare a vendersi sulla Flaminia.
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