ANCONA - Un’emergenza che stava andando fuori controllo. Nella passeggiata da mare a mare, attraversando il centro dorico, un numero sempre maggiore di disperati ha trovato sulla strada, nelle panchine delle piazze, sotto ai portici, hotel di fortuna a cielo aperto. Invisibili che la società non aiuta perché preferisce voltarsi dall’altra parte, traditi da un sistema di accoglienza che non funziona.
Ma quei bivacchi restituiscono una percezione di insicurezza nella cittadinanza e un’immagine di degrado nel cuore della città. Una condizione che le istituzioni erano chiamate a sanare e ieri è stato fatto il primo passo con l’ordinanza sindacale che ha come scopo quello di restituire ad Ancona il decoro che merita.
I risultati
Il coronamento della lunga inchiesta del Corriere Adriatico che ha documentato la mappa delle situazioni oltre il limite: dal Passetto al porto antico, passando per una piazza Cavour trasformata in dormitorio e toilette sotto le stelle.
Viene inoltre introdotto il divieto di mangiare e bere occupando il suolo pubblico con alimenti, contenitori, sacchi e carte. Sulle panchine pubbliche è invece consentito sedersi, bere e consumare alimenti «adottando un comportamento consono al decoro pubblico», puntualizza Palazzo del Popolo. Le misure introdotte saranno valide fino al 31 ottobre e chi non rispetterà le nuove regole prenderà una multa che potrà andare dai 25 ai 500 euro.
L'incontro straordinario del 14 agosto
L’ordinanza è figlia dell’incontro straordinario del 14 agosto del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato dal prefetto Darco Pellos, ed è stata concertata sia con la prefettura che con la questura durante un summit ieri mattina. «È stato necessario emettere questa ordinanza – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Giovanni Zinni - per evitare il protrarsi di fenomeni gravemente inappropriati e per tutelare il decoro della convivenza civile, risolvendo queste criticità eccezionali, prima che possano intensificarsi o diventare croniche».
Parallelamente a questi provvedimenti, proseguirà l’attività prevista dalle politiche sociali del Comune per dare assistenza ai fenomeni di povertà. In relazione alle motivazioni alla base dell’ordinanza, nel dispositivo dell’atto si legge che «sono pervenute segnalazioni che denunciano una situazione di degrado in molte parti del territorio comunale (segnalazioni verificate dal comando di polizia locale come reali, effettive e rilevanti). Condotte che costituiscono un impedimento all’accessibilità per gli altri cittadini di spazi pubblici e privati, con particolar riferimento a minori e anziani». E parla di «necessità del ripristino degli arredi monopolizzati per garantire il rispetto dell’igiene pubblica». Il pugno di ferro.