Monumento sfregiato da teppisti writer, pineta ad ostacoli, lavori infiniti. Passetto, ma come sei ridotto?

L'incuria che regna al Passetto
L'incuria che regna al Passetto
di Teodora Stefanelli
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Dicembre 2021, 06:20

ANCONA - Dal viale della Vittoria al Monumento, passando per i Laghetti fino a via Thaon de Revel: il cuore del quartiere Adriatico di Ancona ha bisogno di più cura. Passeggiare in questa zona è come fare un percorso ad ostacoli. Bisogna prestare attenzione ai nastri arancioni dei lavori in corso, alla polvere e ai sacchi di cemento a terra. È alta la possibilità di finire con i piedi nelle enormi pozzanghere che, a due giorni dall’acquazzone del weekend, ancora campeggiano sul terreno melmoso della pineta. E ancora, salendo le scale del Monumento ai Caduti, insieme al panorama si possono “ammirare” le tante scritte lasciate dagli innamorati sulle colonne e sul basamento dell’opera in pietra d’Istria. Occhio anche ai ricordini dei cani che qualche incurante padrone lascia vicino all’ascensore (nonostante ci sia l’insegna che vieta di entrare in quella zona con gli animali).

  
La protesta
«Questa parte di città avrebbe bisogno di una bella manutenzione – dichiara Pierpaolo De Sanctis, anconetano residente in zona – a partire dalle strade fino al verde. Quando piove non si sa dove mettere i piedi e anche tutte le erbacce portano degrado. Questo dovrebbe essere il salotto buono di Ancona, ma sembra proprio tutto il contrario. Durante il fine settimana vengono le persone da fuori per ammirare il belvedere.

Dobbiamo mostrarci meglio di così». Proseguendo la passeggiata, nella zona vicino alle Piscine i laghetti hanno vissuto tempi migliori, e si ritrovano con l’acqua torbida. E per non essere investiti dalle auto bisogna schiacciarsi contro i muri delle ville. Il cantiere per il rifacimento dei marciapiedi, infatti, impedisce di camminare sul lato sinistro vista mare e dunque in quella zona si crea un restringimento della carreggiata che provoca non pochi disagi al traffico nelle ore di punta e ai pedoni.


A farne le spese è, soprattutto, chi in quella zona ci lavora, come Massimo Tarantelli, titolare dello storico bar Sirena, aperto da 55 anni, in via Thaon de Revel, 20. «Da un paio di settimane i lavori mi sembrano fermi – dice Massimo –, e per i clienti è difficile trovare posto. Molti mi dicono che non passano più perché non si trova parcheggio per colpa dei lavori. Gli operai hanno iniziato a lavorare a novembre e dovrebbero finire a gennaio, ma non so se ce la faranno. Sarà sempre peggio poi quando il cantiere si sposterà più in cima (verso via Santa Margherita ndr)».

Inoltre, al problema cantiere, si aggiunge anche una questione annosa: «Il parcheggio qui difronte viene usato come uno scambiatore. Le persone lasciano la macchina anche per settimane visto che è l’unico punto dove non si paga. Ci sono poi i dipendenti del Salesi che spesso parcheggiano l’auto perché in via Corridoni non ci sono abbastanza spazi. Noi del bar, insieme ai gestori della piscina, abbiamo chiesto di introdurre il disco orario, magari anche a lungo termine. Sarebbe un modo per regolamentare questa situazione che è davvero insostenibile».

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