Ancona, festini dei baby vandali tra i resti dell’ex Assam: fuggi fuggi all’arrivo dei carabinieri

Festini dei baby vandali tra i resti dell’ex Assam: fuggi fuggi all’arrivo dei carabinieri
Festini dei baby vandali tra i resti dell’ex Assam: fuggi fuggi all’arrivo dei carabinieri
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 3 Ottobre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 07:23

ANCONA Una notte da leoni tra l’amianto e l’immondizia. L’ex Assam di via Alpi torna al centro delle cronache. Stavolta dopo che alcuni residenti, lunedì sera, hanno avvisato un gruppo di ragazzi sul tetto dell’ex sede dell’Agenzia per i servizi all’agricoltura. Sul posto sono anche arrivati i carabinieri ma ormai era tardi. I teppisti si erano infatti già dileguati attraverso la piccola giungla urbana che circonda lo stabile abbandonato di Posatora.

E questa è soltanto l’ultima segnalazione che arriva da Posatora, visto che sono anni che i residenti della zona parlano dell’ex Assam come di una terra di nessuno, dove entrano ed escono senza grosse difficoltà ragazzini ma anche sbandati e tossicodipendenti. 


Lo fanno attraverso alcune brecce che col tempo sono riusciti ad aprirsi nella recinzione che delimita l’area, chiusa dal 2010 e segnalata come pericolosa per la presenza di amianto (e non solo).

La prima proprio accanto all’ingresso di via Alpi, dove nel tentativo di scoraggiare le intrusioni sono stati posizionati alcuni new jersey di cemento, scambiati però per una discarica a cielo aperto. Nascosti alla vista dai due blocchi di cemento, infatti, ci sono chili di materiale edile, bottiglie e resti di cibo. Anche per animali, come raccontano alcune ciotole di crocchette che qualcuno lascia per sfamare una colonia di gatti. 

Il varco


L’altro varco sta invece poco prima dell’incrocio tra via Alpi e via del Golfo, dove un tratto di recinzione lungo alcuni metri è stato abbattuto per accedere al giardino dell’Assam. Giardino, anche se dovremmo chiamarlo foresta: ormai la vegetazione ha preso il sopravvento ed è quasi difficile vedere cosa ci sia oltre. Non che sia un bello spettacolo. Fuori dal palazzo giacciono cumuli di materiale da ufficio, sedie e scrivanie che qualcuno ha portato fuori e ha poi ammassato come fossero spazzatura. Sempre dall’esterno, poi, si può constatare come pure l’interno del palazzo sia stato vandalizzato. Lo dimostrano i graffiti che si intravedono attraverso le finestre frantumate, con tanto di pericolosi pezzi di vetro in bilico. Le porte divelte invece raccontano di come in tanti abbiamo già tentato, con successo, di farsi strada nel labirinto di uffici, arrivando anche a spaccare a calci i muri di cartongesso. Ma in questo scenario da film dell’orrore, a far davvero paura è un killer silenzioso: l’amianto.

L'annuncio di Baldelli

Ce n’è ancora dal 2010 in tutta la struttura e proprio ad aprile scorso l’assessore regionale Francesco Baldelli - la struttura è di proprietà della Regione Marche - aveva annunciato un finanziamento da 1,6 milioni di euro per la bonifica e la messa in sicurezza dello stabile. Fonti interne a Palazzo Raffaello confermano il completamento dell’iter burocratico che dovrebbe portare entro novembre, o comunque entro la fine dell’anno, alla gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori. E almeno l’incubo amianto dovrebbe terminare, anche se dalle verifiche effettuate non emergerebbero fibre di amianto aerodisperse. E poi? Difficile dirlo. Per l’ex Assam, sul sito della Regione Marche, c’è ancora un avviso di messa in vendita con trattativa privata che risale al 2018. L’intero complesso, che misura quasi 22mila mq, ha una base d’asta di oltre 900mila euro. Evidentemente troppi, visto che finora nessun potenziale acquirente si è fatto avanti.

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