ANCONA - «Mai avuto comportamenti vessatori, fisici o morali, nei confronti della mia ex compagna. Avevamo delle discussioni, sì, ma come avvengono in tutte le coppie normali e scoppiavano sempre per un solo motivo: la gelosia». Si è difeso così il finanziere di 45 anni finito sotto accusa per maltrattamenti in famiglia dopo la denuncia sporta, nel 2018, da quella che ormai è la sua ex compagna, 48 anni.
Quest’ultima, parte civile al processo con l’avvocato Alessio Stacchiotti, aveva dato la propria versione dei fatti durante la scorsa udienza, raccontando in particolare di un pugno subito dall’imputato nel 2017 e dal ruolo rivestito dal figlio, che all’epoca aveva tre anni.
«Si è messo in mezzo per proteggermi. Siamo andati insieme all’ospedale. Da allora indossa sempre la tuta da Spiderman perché vuole difendermi». Circostanza rispedita al mittente ieri mattina. «Ho saputo solo nel corso del processo che era andata al pronto soccorso. Al termine di una piccola discussione mi aveva dato degli schiaffi sul collo, poi sulla guancia, per farla smettere le ho dato una spinta» ha riferito l’imputato, residente a Osimo e difeso dall’avvocato Francesco Nucera. «I miei figli si travestivano da supereroi molto spesso, la tuta di Spiderman era la più usata. Era un gioco». Stando all’ex compagna, l’uomo le avrebbe detto più volte di essere «solo un utero in affitto».
La risposta del 45enne: «La conosco da vent’anni, insieme abbiamo girato il mondo, ci siamo voluti bene.