«Mio figlio si vestiva da Spiderman per difendermi». Ma l'ex marito finanziere nega tutto: «Era lei a picchiarmi»

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona
di Federica Serfilippi
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Giovedì 9 Settembre 2021, 09:00

ANCONA - «Mai avuto comportamenti vessatori, fisici o morali, nei confronti della mia ex compagna. Avevamo delle discussioni, sì, ma come avvengono in tutte le coppie normali e scoppiavano sempre per un solo motivo: la gelosia». Si è difeso così il finanziere di 45 anni finito sotto accusa per maltrattamenti in famiglia dopo la denuncia sporta, nel 2018, da quella che ormai è la sua ex compagna, 48 anni.

Quest’ultima, parte civile al processo con l’avvocato Alessio Stacchiotti, aveva dato la propria versione dei fatti durante la scorsa udienza, raccontando in particolare di un pugno subito dall’imputato nel 2017 e dal ruolo rivestito dal figlio, che all’epoca aveva tre anni. 
«Si è messo in mezzo per proteggermi. Siamo andati insieme all’ospedale. Da allora indossa sempre la tuta da Spiderman perché vuole difendermi». Circostanza rispedita al mittente ieri mattina. «Ho saputo solo nel corso del processo che era andata al pronto soccorso. Al termine di una piccola discussione mi aveva dato degli schiaffi sul collo, poi sulla guancia, per farla smettere le ho dato una spinta» ha riferito l’imputato, residente a Osimo e difeso dall’avvocato Francesco Nucera. «I miei figli si travestivano da supereroi molto spesso, la tuta di Spiderman era la più usata. Era un gioco». Stando all’ex compagna, l’uomo le avrebbe detto più volte di essere «solo un utero in affitto». 
La risposta del 45enne: «La conosco da vent’anni, insieme abbiamo girato il mondo, ci siamo voluti bene.

Se non ero libero di scherzare con lei, con chi avrei dovuto farlo?». Il rapporto della coppia avrebbe iniziato a deteriorarsi nel corso del 2017. La vittima aveva intrapreso un’altra relazione. «L’uomo che frequentava veniva a casa solo quando io non c’ero. Gli ho telefonato per dirgli di smetterla. Dopo due giorni mi è arrivata la denuncia dalla mia ex». La parte civile aveva riferito di minacce, quali: «Tanto ti sotterro viva, non ti troverà più nessuno»; «Ti porto via il lavoro e i figli, non li vedrai più». L’udienza è stata aggiornata.

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