Tommaso Marini, il perfetto testimonial dei giovani e del futuro del capoluogo

Tommaso Marini, il perfetto testimonial dei giovani e del futuro di Ancona
Tommaso Marini, il perfetto testimonial dei giovani e del futuro di Ancona
di Maria Teresa Bianciardi
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Venerdì 8 Settembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Un campione mondiale di 23 anni un giorno di settembre spariglia le carte e sotto l’ammaliante sole del Passetto prende di petto Ancona, spiegandoci che qui i giovani non hanno più niente da inseguire. Per questo andranno via, lui compreso. Tommaso Marini è un talento della scherma ma ha talento anche per il resto: dove non arriva con il fioretto sfonda con la forza della mente.

Ama le sfide, allontana la banalità.

Ecco perché alla domanda sulla sua città il banco è saltato. Ha inferto la stoccata agli adulti, inchiodandoli alle responsabilità da cui fuggono. Non ha fatto politica, non ha messo all’indice amministrazioni vecchie o nuove. Ha detto che da quando è nato Ancona è così: bellissima ma senza prospettive, senza tendenza, senza nessuno che ci pensi.

Che la spiaggia della città – il Passetto – è tenuta male e orfana di servizi decenti, che Portonovo è una ricchezza sfruttata a metà, che di Feste del Mare ne servirebbe una al mese, che i giovani preferiscono ingranare la marcia e spostarsi solo 40 chilometri più in là, dove sono considerati al centro del progetto.

Gli Anta amano lamentarsi dei ragazzi di oggi: apatici, inconcludenti, inaffidabili, fannulloni. Marini ha dimostrato il contrario, sottolineando con coraggio i difetti di una città sotto gli occhi e sulle bocche di tutti, ma che restano sigillati in cassaforte perché è comodo fare gli struzzi. A giudicare dalla valanga di reazioni Tommaso ha colpito il bersaglio al cuore, perfetto testimonial (altro che Mancini d’Arabia o Tamberi che si sposa a Pesaro) della rinascita di Ancona e della generazione che guarda al futuro senza polvere. E non pensa invece, titillandosi sulla vanità, che il grande avvenire sia dietro le spalle.
 

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