Ancona, via i sigilli dalla veranda
Torna il sereno al ristorante da Emilia

Ancona, via i sigilli dalla veranda Torna il sereno al ristorante da Emilia
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Sabato 1 Agosto 2015, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 20:52
ANCONA - Veranda da Emilia dissequestrata ma sigilli ad alcuni capanni oltre il molo. La cronaca, giudiziaria, di questa estate a Portonovo si arricchisce di nuovi capitoli. Il tutto mentre il primo sabato d'agosto ha mostrato due volti: pieno di sole e di gente al mattino, ingrigito di nubi fino ad una pioggia leggera nel pomeriggio che ha causato un brusco ritorno a casa dei bagnanti. Ma andiamo per ordine. La notizia del giorno è il dissequestro della veranda del ristorante Emilia, il più antico dell'intera zona, che è ritornata nella piena disponibilità dei titolari e dei clienti (già in serata sono stati serviti i primi piatti ad una clientela sempre molto numerosa).

Un dissequestro che sana una situazione venutasi a creare da quasi due settimane, quando i sigilli erano stati prima apposti in contestazione all'apposizione di tamponature delle finestre non autorizzate e consentite dalla legge in quanto non richieste. Il Tribunale del Riesame, peraltro, ha accolto il ricorso della proprietà (presentato dagli avvocati Maurizio Fabiani e Massimiliano Belli) revocando il sequestro in atto, essendo state smontate nei giorni scorsi le tamponature in oggetto e quindi in pratica venuta meno la ragione del sequestro. La veranda è ora agibile, ma non potrà avere le tamponature di protezione laterali.

In ogni caso si tratta di un provvedimento che permette ai titolari del ristorante di tornare a lavorare a pieno regime (negli ultimi giorni lo avevano fatto solo all'interno del locale) e soddisfare la sempre numerosa clientela fino al termine della stagione balneare. Per un sigillo che cade un altro che arriva. E' quello apposto su due dei tre casottini in legno colorato di azzurro che insistono da tanti anni tra il molo ed la prima spiaggia del Fortino. Capanni di proprietà della Cooperativa Pescatori che li utilizzavano per tenere materiale da pesca.

Una struttura, peraltro, presente sul posto dagli anni '50, come testimoniato da alcune foto d'epoca. Non è chiaro se il terzo capanno, quello centrale, che è di proprietà del Comune di Ancona, sia anch'esso sotto sequestro in quanto non provvisto di relativo cartello di sequestro preventivo apposto dalla Guardia di Finanza come gli altri due.

Di sicuro se ne saprà di più nei prossimi giorni quando i proprietari chiederanno lumi sul sequestro legato, sembra, al fatto che nel piano particolareggiato di Portonovo, che peraltro non è stato ancora approvato, questi strutture non sono previste.

Ed oggi, tempo permettendo, le tre baie del Conero anconetano (Portonovo, Mezzavalle ed il Trave) si apprestano ad essere ancora prese d'assalto dalla gente. Dopo un mese di luglio caldissimo ed all'insegna del tutto esaurito ora c'è questa piccola sosta. Ma le previsioni, già da domani, parlano di un prepotente ritorno del sole e del caldo, con temperature che torneranno a stazionare oltre i 35°. Ed allora i sold out di giugno e luglio, compreso quello di ieri mattina quando le spiagge erano gremite in ogni ordine di posti, torneranno ad essere la normalità di questa stagione.
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