Prima il Covid e poi la guerra: Alexander da imprenditore a senzatetto in piazza Cavour

Prima il Covid e poi la guerra: Alexander da imprenditore a senzatetto
Prima il Covid e poi la guerra: Alexander da imprenditore a senzatetto
di Teodora Stefanelli
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 21:36

ANCONA - Da imprenditore e interprete a senzatetto costretto a dormire sulle panchine di piazza Cavour: Alexander Slonim, russo di 63 anni, aveva tutto e si è ritrovato senza nulla. Colpa, a suo dire, di una serie di sfortune ma anche dei truffatori e della guerra.

Oggi può contare su un pasto caldo e un alloggio grazie all’aiuto di Patrizia Guerra e dei City Angels, «anche se - dice - sarebbe bello riavere un impiego ed essere di nuovo me stesso».


Alexander, grazie alla conoscenza delle lingue, ha lavorato per 25 anni in Italia facendo il commerciale. «L’ultima esperienza l’ho fatta a Las Palmas, in Spagna - racconta - nel settore del food & beverage, ma ho lavorato anche in Svizzera e in Italia. Mi occupavo di importare i tartufi da Norcia e ho lavorato anche nel settore calzaturiero. Poi, con il Covid prima e lo scoppio della guerra poi, sono iniziati i problemi.

I russi hanno iniziato ad essere visti male in Europa e le possibilità di lavoro per me sono diventate sempre più limitate». Racconta di avere anche un passato come paracadutista militare: «Della guerra non posso che pensare male. Non si dovrebbe mai arrivare a questo punto. Da interprete professionista quale sono credo che il dialogo sia l’unica soluzione».


Dopo aver girato diverse città in cerca di un lavoro e aver dato fondo a quasi tutti i suoi risparmi per pagare hotel, stanze e b&b, è stato anche vittima di una frode. Dei malviventi, infatti, gli hanno rubato dalla carta prepagata anche i suoi ultimi 1.500 euro e lui si è trovato in mezzo alla strada, senza un lavoro e al verde. Arrivato nella città dorica qualche mese fa e non trovando lavoro, è stato costretto a dormire in strada «perché - spiega - in quel momento non c’era un alloggio disponibile per me». Poi, grazie alla rete di aiuti degli Angels, due persone si sono rese disponibili ad accoglierlo.

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