Fondi, assunzioni e telemedicina: così si accorciano le liste d’attesa

Fondi, assunzioni e telemedicina: così si accorciano le liste d’attesa
Fondi, assunzioni e telemedicina: così si accorciano le liste d’attesa
di Martina Marinangeli
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Martedì 15 Agosto 2023, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 15:43

ANCONA Sos liste d’attesa infinite. La Regione corre ai ripari e approva il Piano operativo per il 2023 che punta a recuperare, entro il 31 dicembre, le prestazioni saltate tra il 2020 e l’anno in corso. Dopo il biennio nero del Covid, le agende sanitarie sono andate in tilt e ora vengono stanziati 9.063.215 euro per mettere una pezza. Nel 2022, il tentativo non era andato a buon fine: dei 12,8 milioni di euro assegnati dallo Stato proprio per recuperare le liste di attesa fuori controllo a causa della pandemia, le Marche avevano speso solo il 36% (la media nazionale si è assestata sul 69%), ovvero 4.694.188 euro.

 
 

La spinta


Ma adesso Palazzo Raffaello cambia approccio e definisce una tabella serrata, declinata sulle 5 Aziende sanitarie territoriali e sulle aziende ospedaliere di Torrette ed Inrca.

Vediamo nel dettaglio il Piano che verrà messo in campo nell’Ast 2 e nei due nosocomi che insistono su Ancona. A partire dall’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali (dalle prime visite a quelle di controllo), è stato stimato che ne siano in lista d’attesa14.895 ed entro l’anno si punta a recuperarne 11.111 (il 75% del totale) con un investimento di 908.515 euro erogato per prestazioni aggiuntive.

Quanto ai ricoveri ospedalieri, invece, gli interventi da recuperare sono in totale 14.193, ma quelli che effettivamente potranno essere fatti da qui alla fine dell’anno (sempre attraverso programmi di prestazioni aggiuntive e con risorse stanziate pari a 643mila euro) sono appena 320. Passando all’Inrca, il piano di recupero delle 3.128 prestazioni ambulatoriali rimaste indietro si muove su tre assi: programmi di prestazioni aggiuntive (2.378 prestazioni così recuperabili con un finanziamento stimato in 294.530 euro), assunzione e riallocazione del personale (162.566 euro per 500 prestazioni) e il ricorso alla telemedicina per le visite di controllo (210mila euro per 150 prestazioni). Il piano declinato sui ricoveri ospedalieri, invece, prevede di recuperare 229 interventi sugli 828 rimasti indietro (il 28% del totale) utilizzando risorse pari a 206.397 euro: per 172 interventi si prevede di utilizzare prestazioni aggiuntive, mentre per 57 nuove assunzioni o riallocazione del personale.

C’è poi la galassia dell’Ast 2, ramificata sui vari presidi ospedalieri distribuiti per la provincia di Ancona. Qui si conta di recuperare le 10.686 prestazioni ambulatoriali ancora in attesa in due modi: con la committenza al privato accreditato (con uno stanziamento di 945.958 euro per 9.606 prestazioni) e assunzioni a tempo determinato - da coprire con un finanziamento di 55.400 euro – da focalizzare sullo smaltimento di 1080 visite. Quanto ai 5.929 interventi chirurgici rimasti indietro tra il 2020 e questa prima parte del 2023, si conta di recuperarne il 15% con un piano di assunzioni ad hoc. 


Il cambio di passo


Nel 2022, il capitolo che ha visto le Marche andare peggio è stato tuttavia quello degli screening oncologici, con prestazioni recuperate soltanto del 20% a fronte della media italiana del 67%. Ed anche su questo fronte, fondamentale in termini di prevenzione, ora la Regione cerca il cambio di passo. Alla fine dell’anno si traccerà il bilancio e si vedrà se le misure messe in campo avranno permesso di accorciare liste di attesa ormai chilometriche.

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