ANCONA - Alcuni dopo aver pagato il viaggio sono rimasti a bocca asciutta. Altri si sono ritrovati, pur avendo saldato regolarmente tutti i pagamenti, con un soggiorno a metà, composto solo dal mezzo di trasporto ma non dall’hotel. Altri ancora, arrivati all’aeroporto e con il sogno di raggiungere una meta esotica, hanno scoperto che i biglietti aerei non c’erano perché l’agenzia di viaggio non li aveva pagati.
Sono le storie emerse dal processo che vede sotto accusa un’anconetana di 36 anni, ex titolare di un’agenzia di viaggi di Castelfidardo, chiusa dopo l’indagine avviata dai carabinieri della stazione locale a seguito delle plurime denunce presentate dai clienti beffati.
I soldi persi
Ne sono stati conteggiati una ventina tra febbraio e agosto del 2018.
Le testimonianze
Dei sei ascoltati ieri, solo un cliente era riuscito a partire: era stato prenotato l’aereo ma non l’albergo per la Sardegna. Una coppia sognava il Kenya: i soldi erano stati versati, ma il soggiorno non era stato prenotato. La coppia di sposini era effettivamente partita per un tour tra le mete esotiche del Pacifico, ma a metà viaggio aveva scoperto che le altre destinazioni non erano state saldate. La 36enne è difesa dall’avvocato Fabrizio Menghini, il processo continuerà il 23 ottobre con altri testimoni.
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