Ancona, lavori in casa dell'amante e ricatto hard per farseli pagare: muratore a processo per revenge porn

Ancona, lavori in casa dell'amante e ricatto hard per farseli pagare: muratore a processo per revenge porn
Ancona, lavori in casa dell'amante e ricatto hard per farseli pagare: muratore a processo per revenge porn
di Stefano Rispoli
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Giovedì 2 Marzo 2023, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 13:37

ANCONA - Pretendeva sesso e soldi, con la forza delle minacce a luci rosse. Secondo l’accusa, i video hot, girati durate i loro incontri piccanti, erano diventati l’arma per convincerla da un lato a proseguire la relazione clandestina, fondata essenzialmente su incontri hot, dall’altro per costringerla a pagargli 3mila euro, il presunto corrispettivo di lavori che aveva effettuato a casa di lei. 

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La querela

Dopo mesi di ricatti, la donna nel giugno del 2020 ha trovato il coraggio di denunciare ai carabinieri l’ex compagno, un carpentiere residente in provincia di Ancona, che nel frattempo è finito in carcere per altri reati.

Ieri si è aperto il processo a carico del quarantenne, accusato di stalking e di revenge porn, cioè di aver diffuso senza consenso immagini e video a contenuto sessualmente esplicito (poi trovati sul suo cellulare) con protagonista la vittima, che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Antonio Gagliardi: un reato per il quale l’imputato rischia fino a 6 anni di reclusione. 

La ricostruzione 

Davanti ai carabinieri la donna è scoppiata in lacrime, ripercorrendo la trama di quella love story a cui aveva affidato le speranze di un nuovo amore, dopo un matrimonio alle spalle ormai tramontato. Aveva conosciuto il carpentiere in palestra: è nato un flirt, poi i primi incontri “segreti”, dal momento che l’uomo era sposato con figli. La storia è andata avanti per mesi, durante i quali lui si sarebbe offerto per effettuare alcuni lavori nell’abitazione di lei, in cui si ritrovavano abitualmente. Ma col passare del tempo tutto è cambiato. Il quarantenne avrebbe cominciato a mostrare il peggior lato di sé, divenendo sempre più ossessivo, sempre più geloso. La donna ha raccontato che non riusciva più ad avere una vita propria. «Mi vietava di uscire di casa, controllava ogni mio movimento» ha spiegato ai carabinieri in sede di querela. L’avrebbe stalkerizzata al punto da impedirle di coltivare amicizie, tanto da cancellare dalla rubrica del cellulare di lei i numeri di persone con cui si sentiva (a suo dire) troppo spesso. E quando lei ha cominciato a manifestare l’intenzione di chiudere il rapporto, lui sarebbe passato ai ricatti a sfondo erotico, minacciandola di diffondere agli amici comuni della palestra foto e video sexy girati durante i loro incontri a luci rosse. 

Il lockdown

Il Covid ha fatto il resto. Durante il lockdown il carpentiere, tornato stabilmente sotto il tetto coniugale, si è riavvicinato alla moglie. Ma, secondo l’indagine coordinata dal pm Rosario Lioniello, non avrebbe smesso di tormentare l’amante, stavolta per un’altra ragione: pretendeva che gli pagasse 3mila euro come corrispettivo per i lavori di ristrutturazione eseguiti nella sua abitazione (anche se la donna sostiene di aver acquistato i materiali a proprie spese). Così avrebbe ripreso a minacciarla di diffondere i video hard, cosa che, sempre secondo l’accusa, avrebbe effettivamente fatto, mostrandoli agli amici della palestra, salvo poi fermarsi quando gli è stata notificata la denuncia. 

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