Ancona, al Palaveneto via alla bonifica. Resti di bivacchi: è una latrina e la polizia dà la caccia ai vandali

Ancona, al Palaveneto via alla bonifica. Resti di bivacchi: è una latrina e la polizia dà la caccia ai vandali
Ancona, al Palaveneto via alla bonifica. Resti di bivacchi: è una latrina e la polizia dà la caccia ai vandali
di Antonio Pio Guerra
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 09:28

ANCONA Nelle viscere del Palaveneto tra sporcizia e degrado. Si sono svolte ieri mattina le operazioni di pulizia del piano seminterrato dell’ex palazzetto, quello dove un tempo si trovava la micropiscina comunale. Operai del Comune e di una ditta esterna hanno lavorato per mezza giornata con l’obiettivo di rimuovere il materiale infiammabile, scongiurando così il rischio di nuovi incendi dopo l’ultimo rogo di venerdì scorso. Il risultato: sono serviti due viaggi in discarica di un camion con pianale per portar via tutto. 


Cumuli di rifiuti 

Chili di carta, perlopiù fogli di giornale (alcuni risalenti ad una decina di anni fa) ma anche plastica, compresi una scatola ricolma di tappi di bottiglia, una sdraio da mare e degli striscioni in pvc lasciati dalle società sportive.

Un intervento urgente che arriva dopo la denuncia del Corriere Adriatico, che già domenica aveva segnalato il ritorno dei vandali nel palazzetto nonostante la chiusura temporanea di tutti i varchi avvenuta dopo l’incendio del venerdì. Vandali o inquilini fantasma che sono rimasti nella struttura anche lunedì notte. 

Il varco aperto 

Al loro arrivo, gli operai del Comune hanno infatti trovato spalancata una porta che può essere aperta soltanto dall’interno e che noi, nel nostro sopralluogo di sabato pomeriggio, avevamo fotografato chiusa. Che dentro il palas ci viva qualcuno, del resto, non è un mistero. Chi è potuto entrarci racconta di giacigli improvvisati creati con stracci o usando i materassini in dotazione all’impianto sportivo. C’è poi quella sdraio da mare bianca, in plastica, caricata sul camion insieme al resto della spazzatura e chiaramente portata dentro dall’esterno. Ma c’è anche l’odore acre di urina nei bagni, perché per preservare quel poco di umanità e di decoro che resta a chi vive in queste condizioni, gli inquilini del Palaveneto utilizzano le vecchie toilette per espletare i loro bisogni - nonostante siano scollegate dalle utenze e quindi senz’acqua. «La sera noi sentiamo soltanto il rumore dei vetri rotti. Sono come fantasmi» racconta il signor Giuseppe, che abita in zona. Tanta disperazione, insomma. 
Come quella di chi si rifugia nel buio del Palaveneto per farsi una dose, visto che residenti e forze dell’ordine concordano nel dire che dentro la struttura di via Veneto è pieno di siringhe. Un covo di sbandati, dunque, oltre che un dormitorio. Motivo per cui, a margine della pulizia straordinaria di ieri mattina, il Comune e la Questura hanno organizzato un sopralluogo per valutare lo stato dell’arte e capire i punti più vulnerabili del perimetro del palas. Presenti gli uomini della Polizia di Stato, così come i dirigenti del Comune Stefano Capannelli e Riccardo Borgognoni ed il nuovo comandante della Polizia municipale, Marco Ivano Caglioti. La perlustrazione, interna ed esterna, è durata quasi un’ora, durante la quale agenti e tecnici hanno anche valutato l’ultima breccia aperta dai vandali, la finestra rotta venerdì notte che il Corriere aveva denunciato domenica. A poco sono servite le tavole di legno usate per chiudere i varchi già aperti. «Sono tutti palliativi» lamenta il signor Giuseppe, che come gli altri residenti chiede un intervento strutturale in attesa del prossimo (si spera) avvio dei lavori. Fino ad allora, questi spettri continueranno ad aleggiare intorno al Palaveneto.

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