Ondata di ricoveri a Torrette, i letti sono finiti: sospesa la chirurgia ordinaria e più posti per la terapia intensiva

Ambulanze al Pronto soccorso di Torrette
Ambulanze al Pronto soccorso di Torrette
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 8 Marzo 2021, 03:45

ANCONA - Con la sua media di 340 nuovi contagi al giorno nell’ultima settimana, la provincia di Ancona continua ad affollare i reparti Covid degli ospedali e mandare in affanno i pronto soccorso.

Ieri al centralino dell’emergenza 118 arrivavano praticamente solo richieste di intervento per pazienti con patologie respiratorie dovute al virus Sars-Cov-2. Nelle ore di punta, una media di 8-9 richieste di ambulanze. Ieri a mezzogiorno, il bollettino quotidiano del Servizio Sanità della Regione registrava 47 pazienti assistiti nei pronto soccorso di Torrette (20), Jesi (11), Senigallia (3) e Fabriano (13), che pur essendo ospedale no-Covid ha un punto di assistenza per pazienti positivi da smistare in altre strutture. In una settimana, rispetto all’ultima domenica di febbraio, ci sono 23 pazienti in più presi in carico dalle strutture sanitarie della provincia. Erano 400 il 28 febbraio (302 ricoverati nelle Coviderie, 36 nei pronto soccorso e 62 nelle Rsa di Chiaravalle e Inrca Residenza Dorica), ieri sono saliti a 423: 315 ricoverati, 47 nei pronto soccorso e 61 nelle Rsa. 
A Torrette ieri c’erano 121 pazienti, più altri 20 al pronto soccorso. L’ospedale regionale è uscito da una notte drammatica. L’altra sera, con 26 pazienti da gestire al pronto soccorso e i letti Covid esauriti, è stata attivata l’unità di crisi degli Ospedali Riuniti, con lo staff della direzione generale, medici e infermieri in prima linea per trovare una soluzione. Sono stati attivati altri 6 posti al Cov-4 (che fino a sabato poteva accogliere al massimo 38 pazienti e ieri era a 41) ma gli esperti della logistica ospedaliera sono al lavoro per aumentarli fino a 50 già nelle prossime ore. E una riorganizzazione, mirata a ottenere più posti, riguarderà le terapie intensive, visto che la rete regionale ha bisogno di ampliare la disponibilità totale per fronteggiare una nuova ondata di casi gravi da tutte le province. Ieri Torrette era a 20 posti di terapia intensiva occupati sui 21 a disposizione per pazienti Covid, ma l’aumento dei letti in rianimazione, che assorbono molto personale specialistico, costringerà a una frenata nell’attività ordinaria. Già da ieri si è iniziato a sospendere tutte le attività programmate non urgenti nell’area chirurgica, dalle visite, alla diagnostica, ai ricoveri per interventi in particolare nella chirurgia estetica, della mano e dermatologia, proprio per destinare anestesisti e altro personale alle terapie intensive.
Anche il Salesi sta fronteggiando un aumento dei ricoveri. Una settimana fa aveva 5 pazienti, 4 da pediatria e una partoriente in ostetricia, ieri c’erano 7 ricoveri tutti in pediatria, con un bambino di pochi mesi in terapia intensiva dopo un intervento all’intestino. Al limite anche il Carlo Urbani di Jesi, che ieri assisteva 79 pazienti nei reparti (15 in intensiva) e altri 11 al pronto soccorso. Con una progressione dei contagi del genere - e l’aumento in proporzione dei casi sintomatici - gli ospedali sono investiti da un’ondata difficilmente sostenibile, in attesa che tra 10-15 giorni comincino a sentirsi gli effetti della zona rossa. La provincia di Ancona nell’ultima settimana ha avuto 2.387 nuovi casi, con un’incidenza settimanale di 507 ogni 100mila residenti, oltre il doppio della soglia critica di 250 individuata nel nuovo Dpcm per far scattare misure di contenimento. Ieri Ancona era la quarta provincia d’Italia per numero di nuovi casi rispetto alla popolazione, dopo Bologna (589), Brescia (580), Forlì (521).
A marzo la stragrande maggioranza dei 47 comuni anconetani hanno aumentato il loro carico di residenti alle prese con positività e quarantena.

Ad Ancona i positivi attuali nell’ultima settimana sono saliti da 814 a 978, Jesi da 468 a 483, Senigallia da 390 a 468, Osimo da 417 a 464. E ogni giorno il Coronavirus fa altre vittime. Tre delle 4 registrate ieri nelle Marche abitavano in provincia di Ancona: un anconetano di 82 anni, una 96enne di Castelplanio e una 77enne di Ostra. 

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