Operaio morto nel cantiere dell’Inrca: al via il processo, in 7 sono sotto accusa

Operaio morto nel cantiere dell’Inrca: al via il processo, in 7 sono sotto accusa
Operaio morto nel cantiere dell’Inrca: al via il processo, in 7 sono sotto accusa
di Federica Serfilippi
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Giovedì 23 Marzo 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 14:24

ANCONA  - È partito davanti al giudice Francesca Grassi il processo per ravvisare eventuali responsabilità per la morte di Pasquale Marigliano, il 48enne campano travolto e ucciso dal braccio meccanico di un bobcat. La tragedia risale al 15 gennaio del 2020, all’interno del cantiere per la costruzione del nuovo Inrca di Camerano. L’operaio, originario dell’hinterland napoletano, sposato e padre amorevole, era stato colpito al volto dalla benna del mezzo pesante guidato dal suo collega, un 33enne albanese. Era praticamente morto sul colpo per le gravi ferite riportate.

 
Gli imputati


Lo straniero, che per il pm non aveva titolo abilitativo alla conduzione del mezzo, è a processo per omicidio colposo.

A condividere con lui la stessa accusa ci sono altre sei persone, appartenenti non solo alla ditta della vittima e del 33enne albanese (Blg Costruzioni), ma anche della società affidataria dei lavori (Conero Scarl) e di quella che aveva messo a disposizione il bobcat (Cmc Coop). Per la procura, a vario titolo, non sarebbero state rispettate le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro con una serie di omissioni. In particolare, stando all’accusa, l’incidente era avvenuto in una zona non di competenza della ditta a cui appartenevano la vittima e il conducente del bobcat, tra l’altro, affidato a una persona che non aveva titolo per condurlo. 


Il mezzo era stato movimentato in un piazzale che doveva essere pulito e sistemato ma non - sostengono gli inquirenti - dal 33enne albanese. Da quanto emerso dalle indagini, il 48enne campano - impegnato all’interno del cantiere nel montaggio di armature metalliche - si era recato in quella zona per portare dei caffè a un paio di suoi colleghi. Purtroppo, sarebbe arrivato alle spalle del bobcat, venendo poi colpito al volto dal braccio meccanico. Era stato travolto in una maniera così violenta che non gli aveva lasciato scampo. Erano stati tutti inutili i tentativi di salvargli la vita. Il 33enne, sotto choc, non poteva capacitarsi di quanto appena avvenuto. 


Il dibattimento


Nel corso della prima udienza sono stati sentiti alcuni testimoni dell’accusa: un carabiniere intervenuto per le indagini e un’ingegnere dell’Asur, per ravvisare le condizioni di sicurezza e le competenze delle persone rimaste coinvolte nell’incidente. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile con l’avvocato Antonio Nerone. Il processo proseguirà il 6 giugno con l’audizione di altri testimoni. Verrà sentito anche un operaio che avrebbe visto in diretta la scena di sangue. 

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